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Stiamo formando la nuova generazione di Albergatori

Attenzione: questo NON è un messaggio di marketing.

E per quanta attenzione possa prestare a cosa e come comunicare, il titolo di questo post non è uno slogan deciso a tavolino per promuovere Albergatore Pro.

È una missione.

LA NOSTRA missione.

Ed è esattamente l’obiettivo che avevamo io e Daniele Sarti, quattro anni fa quando siamo partiti.

L’idea di attirare i migliori professionisti e creare “una casa” dove incontrarci ogni giorno per scambiarci informazioni, strategie ed esperienze.

L’idea, che nell’era in cui viviamo, non siamo costretti a frequentare persone che non stimiamo, semplicemente perché fanno il nostro stesso mestiere e vivono nella nostra stessa città.

Oggi possiamo sfondare i confini territoriali.

Perché quello che davvero ci unisce alle altre persone sono I VALORI che scegliamo.

I NOSTRI VALORI.

Valori come la crescita personale, la passione, la ricerca dell’eccellenza.

Ma anche l’amicizia, il divertimento e la voglia di stare insieme.

E sapete qual è la cosa più preziosa in assoluto?!

Che certe cose non si comprano, non si imparano e non si insegnano.

Non bastano post chilometrici, webinar e panel.

Non è questione di essere o non essere influenti.

Al contrario.

Le connessioni che si creano all’interno di una community e le relazioni che ne derivano sono assolutamente naturali.

Faccio coming out.

L’esplosione del movimento della formazione in Italia non mi entusiasma per niente.

(Anche se dovrebbe).

Anzi, mi disgusta.

Ogni giorno spunta un nuovo guru che si agita per comunicare la sua diversità e convincere altri a seguirlo.

Il punto è che visti dall’altro lato dello smartphone sono tutti uguali.

E il solo pensiero di poter in qualche modo essere paragonato a certi personaggi, mi fa passare la voglia di essere riconosciuto come “formatore”.

Poi ci siete voi.

Ci sono le telefonate per raccontarsi, sfogarsi, consigliarsi e confortarsi.

Ci sono persone che si sono conosciute qua e ora sono diventati partner, soci, amici, compagni di viaggio.

Sapete cosa penso?

Penso che se davvero vogliamo cambiare il sistema non basta sapere come funziona tecnicamente un hotel.

Penso che una VERA rivoluzione culturale non si basi soltanto sulle conoscenze e sull’adozione di un metodo, né tanto meno di uno strumento comune.

Perché il mondo è fatto di persone e il cambiamento dipende soprattutto dai rapporti umani.

Ecco perché dopo una giornata di 10 ore di consulenza trovo la forza per scrivere un post…

Perché mentre scorro svogliatamente il feed di Facebook in cerca di spunti interessanti, vedo foto come queste e mi rendo conto che quello che abbiamo creato va oltre me, Daniele, gli hotel e la formazione…

È un seme di condivisione.

È la voglia di fare squadra per raggiungere un obiettivo.

È un gruppo di persone che si riconoscono sentendosi parte di qualcosa.

Ecco perché siamo diversi.

Perché Albergatore Pro non è un gruppo, non è un’azienda, né un corso di formazione.

Albergatore Pro siamo tutti noi.


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Prima di far quello ho un milione di cose da fare! Strategie e organizzazione

A volte, anzi, quasi sempre, le cose da fare sono tante, e non organizzarle per priorità e urgenza è deleterio.

Sia per i progetti importanti, che vengono continuamente rimandati, sia per le cavolate, che vengono relegate nel dimenticatoio perché:

Prima di far quello, ho un milione di altre cose da fare!

Tutto vero, tranne la quantità.

Quando si ha una gran confusione in testa, sembra di avere così tante cose da fare, che non si sa da dove iniziare, quando invece basterebbe metterle tutte in fila, nero su bianco, per capire cosa fare subito e cosa lasciare per ultimo.

Chi è stato ad uno nei nostri corsi, conosce bene la colonna di destra del blocknotes:

  • Cose da fare subito
  • Cose da fare entro 1-3 anni
  • Cose da fare oltre i 3 anni

Sembra una cosa banale ma aiuta tantissimo nella pianificazione.

Io sono medaglia d’oro di pianificazioni e creazione procedure.

Ogni volta che mi viene in mente un’idea o sorge una nuova attività da fare, me la segno subito in fretta e furia, poi non appena ho più tempo, passo alla catalogazione per priorità.

In questo modo mi libero la testa e quando ho dei “buchi temporali” mi dedico alle attività accumulate.

Quando ho più energie, smaltisco quelle più brigose, quando ne ho poche, mi dedico a quelle più leggere, che non mi impegnano troppo mentalmente, ma che mi permettono comunque di portare a compimento un obiettivo, seppur piccolo, senza sforzarmi troppo e senza avere la sensazione di aver buttato via del tempo.

Questo post nasce in realtà 3 anni fa, quando vidi in uno sperduto ristorante in un canyon dello Utah, una mappa del mondo appesa al muro con il cartello:

Where do yo call home?

(Qui trovate il post originale: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=962326260577401&set=gm.1825446987690527).

Come idea mi piacque molto, ma in quel periodo avevo altre priorità e non avevo neanche un posto adeguato dove realizzarla.

Ho quindi messo da parte il progetto e sono andato avanti con tutto il resto.

Quest’anno ho ampliato la reception del mio residence, cosa che 3 anni fa non avevo la minima idea di fare.

Ecco quindi l’occasione perfetta per realizzare il progetto della cartina.

Quindi con questo cosa voglio dire?

Non lo so. Però c’ho ragione e i fatti mi cosano.

Scherzi a parte, i fatti mi “cosano” per davvero, perché chiunque entra e vede la cartina, mi fa i complimenti per l’idea e mette subito il segnalino sulla propria città, controllando se anche altri ospiti provengono dalle loro parti.

Mi sono poi reso conto che è anche uno strumento utilissimo per geolocalizzare gli annunci sponsorizzati! 😆

Ex-corsisti, state utilizzando la colonna di destra del blocknotes?

Futuri corsisti, non avete idea del gadget che vi aspetta a novembre!

Non corsisti, cosa aspettate?
👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇
https://www.albergatorepro.com/corso-albergatore-pro/

P.S. Il centro-sud mi snobba 😭


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Il vecchio campionato non esiste più: scopri come ottenere il pass per la Champions League e tornare a giocare per VINCERE in un paese che lotta per non retrocedere

Il calendario recita 19 agosto, il Ferragosto è alle spalle e si comincia a tirare il fiato.

Così, ieri mattina, mentre bevevo il solito caffè americano durante la mia immancabile rassegna stampa sul mercato del turismo, ho letto una notizia riguardo le analisi dei mesi appena trascorsi.

Notizia secondo la quale, pur avendo tutti i dati a disposizione, i responsabili Istat stentano ad interpretare la strana estate del 2019:

«Abbiamo cifre discordanti anche nella stessa località: alcuni imprenditori lamentano cali del 50%, altri sorridono per un +15-20%». La media, per il litorale laziale, sarebbe del 30%. È un’Italia a macchia di leopardo, difficile fare una valutazione complessiva tenendo conto di vacanzieri italiani e stranieri, turismo di lusso e vacanze a basso costo”.

Ora, fate un attimo attenzione perché vi do la mia visione.

Se c’è una-lezione-UNA che ci ha insegnato questa estate schizofrenica è che il mercato, per come lo conoscevamo, NON esiste più.

Cosa intendo dire?

Che non ha più senso parlare di destinazioni fortunate e non, di segmenti buoni e segmenti cattivi, di classe media, ricchi e poveri.

Non c’è nessuna Calabria che va male o Liguria che va bene.

Nemmeno i trend esistono più.

E per quanto tempo si possa investire ad analizzare dati specifici ed aggregati, non c’è un solo filo da seguire che spieghi in maniera chiara, gli andamenti MACRO di una singola destinazione in un mese specifico.

E se ve lo dice uno che fa questo OGNI giorno, da DIECI anni, potete crederci.

Al contrario, c’è una TENDENZA sempre più evidente che gli scienziati dell’Istat non riescono ad intercettare.

La differenza tra chi SA fare marketing e chi non lo so fare.

Quella differenza che porta un Albergatore Pro a fare +10% su un storico già formidabile, in una destinazione che fa -13% di media.

Quella che porta un albergatore disperato dai risultati a vendere un hotel ad un altro albergatore che lo acquista senza sborsare soldi suoi, forte del fatto che riuscirà a pagarlo con gli utili che sa di poter generare.

Perché le banche conoscono i suoi numeri e gli fanno credito.

La differenza tra un Pro che decide di chiudere il ristorante del suo hotel sul cucuzzolo di una montagna nell’ambito di un’operazione di rebranding e finisce per fare il record storico di occupazione in un clima di desolazione circostante…

Ora, potrei andare avanti per ore ma penso abbiate capito il senso.

Il senso é che fino a 10 anni fa la differenza tra chi faceva bene marketing e chi non lo faceva era “sostenibile”.

Più o meno la stessa differenza che c’era tra una squadra blasonata e una provinciale armata di voglia e determinazione.

Insomma, un albergo senza marketing poteva ancora sopravvivere e il Verona poteva anche vincere il campionato…

Adesso segnatevi questa.

Oggi un hotel con un sistema di marketing, rispetto ad uno che non ce l’ha, fa UN altro SPORT, letteralmente.

Nella misura di fare +10/15%, dove gli altri fanno -30%.

Esattamente come un Top club europeo come Real Madrid, Manchester United e Bayern Monaco può permettersi di spendere PER UN giocatore, quello che una squadra normale non spende per tutti i giocatori in rosa.

In 3 anni.

Ti stai chiedendo cosa significa tutto questo per il futuro del tuo hotel?

Significa che è finita l’era dei campionati “regionali” tra competitor dello stesso paese.

Siamo nell’era della Champions League.

Un nuovo sport dove i migliori Albergatori italiani e internazionali competono in un torneo a parte, senza confini territoriali.

Uno sport che premia la conoscenza e condanna a morte l’ignoranza di chi non ha strategie e strumenti.

Uno sport dove non basta più il proprietario abbiente che prende i soldi sotto il materasso per ripianare un annata storta.

Uno sport dove chi fattura di più, avrà sempre più risorse da investire nel marketing, nelle ristrutturazioni e per attirare i migliori professionisti.

Incrementando impietosamente il GAP con chi invece è costretto a viaggiare col freno tirato e risparmiare su tutto per tirare a campare.

Ora, capisco che lo scenario così descritto a qualcuno potrà sembra apocalittico, ma vi garantisco che siamo solo all’inizio di un fenomeno che nei prossimi anni porterà l’attuale spaccatura a trasformarsi in un baratro delle proporzioni del Gran Kenyon.

Da una parte gli albergatori professionisti prospereranno, otterranno grandi soddisfazioni e margini sempre più alti, che permetteranno loro di raggiungere tutti gli obiettivi professionali e personali.

Dall’altra, i mestieranti si estingueranno, come una nobile decaduta tra i dilettanti per “questioni di bilancio”.

A questo punto sta a te decidere da che parte stare.

Puoi decidere di continuare ad aspettare tempi migliori e ritrovarti in inverno davanti al camino a sfogliare vecchi album ingialliti in cerca di ricordi perduti…

Oppure puoi cliccare sul bottone qua sotto e fare il primo passo per tornare nel giro che conta.

Ma ti avverto.

Il 25-26 novembre a Riccione suoneremo la musica della Champions League e centinaia di tuoi colleghi usciranno dalla due giorni pronti ad affrontare il 2020 più carichi di un “Pippo Inzaghi d’annata”.

Unisciti a noi o presto certi numeri non li vedrai più nemmeno in tv!

https://www.albergatorepro.com/acquista-biglietto-corso-2019/


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Gestione dello staff: procedure o fuoriclasse? Applica la strategia di Fabio Capello per l’apertura del tuo prossimo hotel

Una delle questioni più complesse in assoluto nella gestione di un hotel è sicuramente la gestione dello staff.

Sul serio.

Anche in anni difficili come questo, chi ha partecipato al corso, studiato le strategie e APPLICATO i pilastri del metodo, ha ormai consolidato un sistema di marketing che gli permette, nella maggior parte dei casi, di mantenere il segno + per occupazione e fatturato.

Sembra incredibile?

Vi garantisco che è assolutamente così.

Quando si combinano:

==> Identificazione del target e impostazione dei servizi

==> Strategia di marketing con scelta dei canali di distribuzione e definizione dei budget

==> Sito performante e piano di investimenti programmato

==> Corretta gestione tariffaria

==> Monitoraggio costante dei dati

E’ praticamente impossibile fallire.

Quando accade manca sempre un tassello (o più di uno):

⛔️ Pay per clic al risparmio o alla disperata nei momenti di panico

⛔️ Sito fatto dal cugino

⛔️ Tariffe prima spregiudicate e poi da “fuori tutto” (o forse sarebbe meglio dire “tutti dentro”)

⛔️ Controlli scostanti con conseguente “mi sono appena accorto che tra 20 giorni sono al 50% di occupazione”

Ora, se è vero come è vero che i Pro vendono con relativa serenità, la gestione dello staff rimane sempre e comunque una “brutta gatta da pelare”.

Per tutti.

Tra scarsa offerta di professionisti qualificati, scarsa predisposizione al sacrificio, difficoltà ad amalgamare persone con esperienze ed etnie diverse, non passa giorno che non riceva una richiesta d’aiuto da un albergatore.

Ora, come sapete su Albergatore Pro siamo fanatici delle procedure.

E siamo assolutamente convinti che un imprenditore debba impostare la propria azienda basandosi su procedure scritte che gli permettano di formare nuovi collaboratori velocemente per potergli delegare gli aspetti NON strategici dell’attività.

Ma un conto è la teoria e un conto è la pratica.

E io e Daniele ci confrontiamo OGNI GIORNO con i problemi REALI che ben conoscete.

Nello specifico le maggiori difficoltà si manifestano soprattutto all’inizio di una nuova avventura.

Infatti, nella maggior parte dei casi, chi si butta in un’attività alberghiera lo fa senza avere sufficiente preparazione, senza un piano definito e con tutte le difficoltà di chi ancora non conoscere “la casa” e i limiti che le caratteristiche della stessa impongono (ogni hotel ha i suoi limiti).

Capite bene che è MOLTO complicato definire delle procedure da assegnare, se, nemmeno chi deve crearle ha un piano in testa.

Al contrario, chi ha un proprio format definito, e decide di aprire il secondo/terzo/quarto/quinto hotel, ha davanti a sé una strada molto più semplice, perché può permettersi di cercare un hotel con le caratteristiche necessarie per sviluppare il proprio format e applicare procedure già testate.

Ora, siccome gli imprenditori nella condizione di cui sopra sono una minima parte, torniamo allo scenario precedente.

Casa nuova, nessuna procedura.

Il piano è semplice: FANCULO la teoria.

Il goffo tentativo di governare una squadra seguendo dei manualetti farciti di nozioni teoriche, equivale all’idea di pilotare un aereo VERO dopo aver giocato qualche ora con un simulatore video game.

Io prendo il treno, grazie.

Quello che ti consiglio di fare invece, è adottare la strategia dei GRANDI maestri del calcio, spiegato in modo esemplare da Fabio Capello qualche anno fa.

Secondo l’allenatore pluripremiato infatti, il metodo più veloce per costruire una squadra vincente è partire dalla…

Seguimi un attimo.

Se non capisci niente di calcio sappi che una squadra di calcio ha esattamente quattro reparti:

⚽️ Portiere

⚽️ Difesa

⚽️ Centrocampo

⚽️ Attacco

Pur giocando in 11, il piano di Capello è sempre stato quello di definire una spina dorsale partendo da 4 ruoli DECISIVI su cui sviluppare l’ossatura di una squadra:

✅ Portiere (ce n’è sempre per forza solo uno)

✅ Difensore centrale

✅ Centrocampista centrale

✅Centravanti

Pensi che ci stiamo perdendo in tecnicismi che non c’entrano niente con il tuo hotel?

Ti sbagli, e te lo dimostro subito.

Quanti sono i reparti strategici in un hotel?

Guarda caso, sono esattamente 4.

✅ Ricevimento

✅ Housekeeping (in francese “donne ai piani”)

✅ Sala

✅ Cucina

Certo, in alberghi grandi e strutturati esistono altre “unità speciali” come marketing, revenue, booking e gestione eventi.

Ma sono tutte cose che vengono DOPO.

E se stai aprendo un nuovo hotel, devi partire dalle fondamenta.

Quindi, per prima cosa concentrati sui 4 ruoli principali:

✅ Capo ricevimento

✅ Governante (capo delle pulizie)

✅ Maitre (capo-sala)

✅ Chef

In questo caso il mio consiglio è: scegliere persone CON ESPERIENZA intorno alle quali far crescere il reparto.

Vantaggi:

1) Servizio: sarai da subito in grado di garantire un servizio soddisfacente ai tuoi ospiti mentre osservi e ti appunti le modifiche da apportare per creare il TUO metodo.

Attenzione: l’esperienza deve essere funzionale al progetto.

Non ha senso prendere un professionista con 15 anni di esperienza in un 5 stelle di 100 camere ad Abano Terme, se devi gestire un B&B di 6 camere a Courmayeur.

2) Gestione delle persone: potrai affidare al capo-servizio la gestione dei suoi “gregari”, limitando il numero di interazioni individuali e tenendo un unico referente per comunicazioni e gestione dei problemi.

Attenzione: ho detto LIMITARE.

Pensare di affidare una squadra ad una persona disinteressandotene è un altro concetto che vale solo in TEORIA.

Nella pratica dovrai comunque monitorare la situazione costantemente per capire se i tuoi principi sono rispettati e se le persone sono a loro agio nella scala gerarchica che hai creato (aspetto per niente scontato).

Ok, per oggi è tutto.

Se sei interessato a sviluppare l’argomento “risorse umane”, scrivi nei commenti dubbi e domande.

Se invece non sai più che pesci pigliare nel tuo hotel e vuoi imparare il metodo Albergatore Pro, in materia di costruzione di una squadra, iscriviti subito al corso di novembre e preparati a qualcosa di mai visto prima con un SUPER docente a sorpresa che sveleremo nelle prossime settimane.

Io ti ho avvisato, clicca qui:

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"La formazione non serve a niente, faccio l'albergatore da una vita!" - La storia del dodicesimo mese

Oggi voglio raccontarvi una storia che parla di sport in generale e di basket in particolare.

Una storia che parla soprattutto di MENTALITA’.

Una storia che parla anche di Kobe Bryant, uno dei miei idoli assoluti.

Non tanto per le sue innate capacità di giocatore, che hanno attirato i riflettori di tutto il mondo su di lui, fin dall’esordio in NBA.

E, per una volta, nemmeno della sua proverbiale (nel vero senso della parola) mentalità, che lo ha reso una leggenda IMMORTALE, non solo di questo sport.

Per intenderci, per chi di voi non lo conoscesse, Bryant per tutta la carriera si è alzato alle 4.00 del mattino per allenarsi di più e meglio degli altri.

Ma non è una questa la storia di oggi.

La storia di oggi è la storia di altri due giocatori, altrettanto dotati di talento, ma non (ancora) famosi come il precedente.

I due giocatori in questione sono Giannis Antetokounpo, e Kawhi Leonard.

Rispettivamente (e recentissimamente) eletti miglior giocatore della stagione il primo, e miglior giocatore delle finali, nonché campione del mondo, il secondo.

Ora, se pensi che tutto questo non c’entri niente con l’hotel, dammi ancora qualche riga e capirai.

Entrambi i giocatori in questione infatti, sono due autentiche superstar della lega più competitiva al mondo.

Parliamo di professionisti che guadagnano, SOLO per le prestazioni sportive, più di VENTI milioni di dollari l’anno.

Più le varie sponsorizzazioni.

Parliamo di Campioni, seguiti da entourage iper specializzati, che definiscono ogni singolo momento della stagione, in termini di allenamento, recupero e programmi di alimentazione personalizzati, dai migliori nutrizionisti del pianeta.

Ragazzi di venticinque anni che hanno MILIONI, possono permettersi qualsiasi cosa vogliono e non possono muovere un passo in pubblico senza essere letteralmente accerchiati da giornalisti, fotografi e fan in delirio.

Ragazzi che si allenano 4-5 ore al giorno per 11 mesi l’anno.

U N D I C I mesi l’anno.

Sapete cosa li rende “diversi” da tutti gli altri?

Il DODICESIMO mese.

Proprio così.

Infatti, mentre la maggior parte dei loro “colleghi” sono in giro per il mediterraneo, tra mega ville, yacht faraonici e isole private, loro passano l’estate in palestra.

Ma non è “solo” la voglia di continuare ad allenarsi che li distingue.

Infatti chiunque di voi abbia fatto attività sportiva nella vita sa che, a lungo termine, diventa una specie di droga di cui non puoi fare a meno.

A maggior ragione se questa attività fisica rappresenta il tuo lavoro e ti permette di incassare assegni a 6 zeri ogni mese, direte voi.

Cos’è allora il fattore che li rende “diversi” e ha permesso loro di ottenere risultati STRAORDINARI?

La voglia di migliorarsi SEMPRE.

L’umiltà che ti porta a metterti costantemente in discussione, chiedere, confrontarti per scoprire quell’informazione che ti mancava e ti permette di salire un altro gradino nella tua scalata verso l’eccellenza.

(Che poi è il tratto caratteriale che accomuna chi partecipa ai nostri corsi e ci permette di diventare amici in un paio d’ore creando un clima straordinario in aula e on-line).

Ok, ma alla fine cosa hanno fatto di speciale Giannis e Kawhi?

Te lo spiego subito.

Entrambi sono andati a scuola da Kobe Bryant.

Letteralmente.

Gli hanno scritto, telefonato e hanno insistito per convincerlo a fare delle sessioni di allenamento individuale per migliorare alcuni movimenti particolari e aggiungere ulteriori “armi” al proprio arsenale.

Inutile dire che la cosa ha funzionato, visti i risultati ottenuti.

Ora la domanda che vi faccio è molto semplice.

Se due dei giocatori più forti e famosi del MONDO, hanno deliberatamente deciso di “andare a scuola” per migliorarsi pur essendo all’apice della propria carriera…

davvero voi pensate di non avere più niente da imparare su come si gestisce un hotel?

O vi state semplicemente accontentando di ottenere risultati che, anche quando soddisfacenti, potrebbero essere notevolmente migliorati con uno sforzo in più?

Ora: se hai risposto SI alla prima domanda, direi che la nostra conversazione finisce qui, puoi tornare a fare quello che stavi facendo.

Se invece, hai risposto SI alla seconda domanda, sono sicuro che questa storia ha acceso una scintilla nei tuoi occhi.

(E se guardi bene la vedi anche tu nel riflesso sullo schermo del tuo smartphone).

A questo punto la scelta è solo tua.

Di nuovo, puoi tornare alle tue cose e lasciare spegnere la scintilla giorno dopo giorno…

Oppure puoi cliccare sul link qua sotto e trasformare la scintilla in un incendio che trasformerà per sempre i risultati del TUO hotel:

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È l’albergatore che fa l’albergo. Non l’albergo che fa l’albergatore

Booking presenta i Booking Hero 2019: l’Italia si aggiudica il primo premio confermandosi regina dell’ospitalità.

Il premio Booking Hero, ha ricevuto migliaia di candidature per dare ai professionisti del settore dell’ospitalità il riconoscimento dovuto per gli sforzi e la passione dedicati alla buona riuscita (e a volte anche di più) dei viaggi dei propri ospiti.

Dietro ognuna di queste storie si cela il lavoro di un partner che ha fatto davvero il massimo per permettere ai viaggiatori di vivere un’esperienza indimenticabile, creando con loro un legame indissolubile e particolare.

Inutile dire che il premio in questione sposa in pieno la visione di Albergatore Pro che, dall’inizio della nostra avventura mette considera LA PERSONA che guida l’hotel, l’UNICO vero asset a lungo termine di una struttura ricettiva.

In una società liquida, in un mercato che si evolve sempre più velocemente ed è ormai giunto a saturazione, la somma di ATTITUDINE + COMPETENZE di chi gestisce è l’unica cosa che può essere incrementata continuativamente ed esponenzialmente.

A prescindere del contesto.

La faccio più semplice?

L’insieme dei tuoi valori UMANI + le cose che sai fai fare hanno sempre fatto, fanno e FARANNO la differenza rispetto ad un materasso memory o una piscina di due metri più grande.

Quindi, cosa devi fare?

Se vuoi entrare a far parte de gruppo d’elite che si prenderà il mercato nei prossimo 10 anni, NON puoi restare a guardare.

Devi studiare e comprendere il marketing, applicare il controllo di gestione e la pianificazione fiscale.

Il tutto mentre gestisci il tuo gruppo di lavoro e tenti di risolvere i mille casini che ti capitano ogni giorno.

Il punto è che NON puoi farcela da solo.

La buona notizia è che esiste Albergatore Pro.

L’unico corso in Italia che ti permette di salire ad un livello superiore, attingendo dall’esperienza dei migliori esperti in Italia delle specifiche discipline, confrontandoti con centinaia di albergatori illuminati da ogni angolo della penisola.

Imprenditori come te, che saliranno sul palco a raccontare storie di successo, o ti daranno la dritta che stavi cercando durante un coffee break (o al super aperitivo panoramico che abbiamo previsto quest’anno).

C’è un ultima cosa che vorrei ricordarti.

Tra pochi giorni scade l’offerta che ti da diritto al SUPER bonus.

Una lezione sulla vendita diretta tenuta dal consulente delle principali catene internazionali Mr. Doug Kennedy!

Un condensato di TRE ORE di consigli pratici, spunti e strategie che alcuni degli hotel più famosi al mondo, hanno pagato svariate migliaia di euro.

Il tutto GRATIS, incluso nel prezzo del biglietto, fino a scadenza offerta.

Devi solo cliccare qui:

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Chiudere il ristorante del tuo hotel?

L’ho detto decine di volte e continuo a ripeterlo.

Chiudere il ristorante NON è una strategia di marketing.

Siamo in Italia.

Uno dei paesi più ambiti dai viaggiatori di tutto il mondo.

Nello specifico siamo famosi nel mondo per le 3 F.

In ordine di importanza:

✅ Food (cibo)
✅ Fashion (moda)
✅ Forniture (arredamenti)

Certo la ristorazione si evolve, cambia e chi la offre deve incontrare i desideri degli ospiti.

Ma decidere da un giorno all’altro di chiudere il ristorante, spesso è, né più né meno, un SUICIDIO commerciale, che porta come conseguenze:

⛔️ Meno clienti
⛔️ Meno fatturato
⛔️ Meno utili (soldi in tasca all’imprenditore)

A maggior ragione, farlo in modalità “fai da te”, senza un piano marketing, senza un’identità NUOVA e senza una struttura MODERNA e ricercata è causa di MORTE CERTA.

Si, lo so che in giro ti dicono che la “pensione completa” è morta.

Ma sono molti di più i morti per chiusura ristorante.

Solo che tu NON né puoi più di chef matti, di personale di sala impresentabile con continue richieste di psicanalisi e vivi sempre nel terrore del prossimo dipendente che ti si avvicina con tono depresso dicendoti:

“Ti devo parlare”.

E siccome lo dici 7 volte al giorno a parenti, amici, fornitori e clienti, finisce che i consulenti da strapazzo LO SANNO.

E attaccano il cavallo dove vuole il padrone.

E si fanno pagare per accompagnarti nell’al di là come un Caronte 2.0.

Quindi, se non muori dalla voglia di fare questo viaggio, c’è solo UNA via.

✅ Studia marketing
✅ Studia la tua destinazione
✅ Creati un’identità
✅ Assicurati che la tua struttura abbia i requisiti necessari per competere in un nuovo sport

Solo DOPO valuti il da farsi.

Come dici?

Non sai da dove cominciare?

Facilissimo.

Iscriviti al corso Albergatore Pro dove, tra gli altri docenti, avremo il piacere di ospitare Lorenzo Ferrari, massimo esperto di marketing per la ristorazione in Italia.

Non rimandare.


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L’ultima recensione - quello che un algoritmo non risolverà MAI.

Sono le 23.00.

A quest’ora in hotel è “quasi” tutto tranquillo…

La maggior parte dei clienti sono già saliti in stanza, qualcuno sta ancora chiacchierando mentre beve qualcosa al bar…

La sala ristorante è silenziosa come una chiesa e vive uno di quei pochi momenti “perfetti” con il pavimento lucido, dopo la passata di straccio e la mise en place già pronta per la colazione di domani.

Un’altra giornata da 16 ore volge a conclusione…

Lentamente fai le ultime verifiche, mentre mentalmente ti prepari alla giornata di domani.

Anche luglio è arrivato e il tuo stato d’animo è a metà tra l’adrenalina per il momento decisivo che sta per cominciare e la stanchezza per i mesi già trascorsi.

Siamo nel pieno dell’estate.

Ogni giorno un imprevisto si aggiunge alla lista delle mille cose a cui devi pensare.

Un condizionatore che smette di funzionare, un cliente troppo esigente e un cameriere con l’aria troppo stanca per arrivare a settembre…

Ormai ci hai fatto l’abitudine ma, all’improvviso, mentre ti fai coraggio pensando che tutto sommato le cose stanno anche andando bene… eccola che arriva.

L’ultima recensione.

Quella che si oppone alla stanchezza e ti tiene sveglio mezz’ora in più.

In fondo sono solo “3 palle su 5”, non sarebbe nemmeno male.

Solo che proprio non te l’aspettavi.

Per lo meno non da quella coppia che salutandoti ti ha detto che era andato tutto bene…

Alla fine è “quasi” tutto qui il nostro mondo.

In questa PASSIONE SMISURATA che travolge ogni ragionamento razionale.

In quel desiderio di accontentare tutti, anche quando sai che non è umanamente possibile farlo.

Ecco perché ci sarà sempre un MURO invalicabile tra te e i consulenti malati di tariffe, in cerca dell’algoritmo miracoloso.

Perché loro NON hanno idea di cosa significa fare questo lavoro.

Non sanno che, per quante volte tu possa controllare il previsionale e monitorare i costi per far quadrare i conti, in fondo in fondo NON te ne frega niente.

Chiariamoci.

Non sto dicendo che il risultato economico non è importante, altrimenti non avrebbe senso un corso come Albergatore Pro (e tutto quello che faccio).

Ma sul serio, non si vive di soli numeri e non è per per i numeri che hai scelto di fare questo lavoro.

Quello che fa davvero LA DIFFERENZA è riuscire a creare un clima di armonia tra le persone che lavorano con te, affinché possano rendere soddisfatti gli ospiti.

Perché, come dice il mitico Paolo Cevoli comico di Zelig (figlio di un albergatore), “se i clienti sono contenti, siamo contenti anche noi”.

Ora, quello che ci tengo a dirti in realtà è che Albergatore Pro, non è il solito corso tecnico fatto solo di calcoli e grafici.

E’ un corso dove affrontiamo, molto seriamente, anche l’aspetto umanistico della gestione dell’hotel.

Si, perché prima che imprenditori siamo essere UMANI.

E ad ogni rapporto con clienti, fornitori e collaboratori avviene un “transfer emozionale” che modifica il nostro stato d’animo.

Con tutte le conseguenze del caso.

Se la testa è leggera, tutto viene facile.

Se ci facciamo prendere dallo sconforto del momento, tutto diventa estremamente complicato.

Ecco perché quest’anno abbiamo invitato Arrigo Sacchi, uno dei più grandi allenatori della storia del calcio, che ci spiegherà come anche il miglior schema del mondo NON serve a niente se non hai il controllo delle tue emozioni.

E ci spiegherà come è riuscito a mantenere alta la motivazione (sua e della squadra) anche nei momenti difficili, nonostante la gogna mediatica (che psicologicamente ha l’effetto di una recensione negativa moltiplicato per 1.000).

Fino alla VERA vittoria FINALE.

Ok, per oggi è tutto.

Se vuoi essere dei nostri clicca ora sul link qua sotto e poi goditi il meritato riposo.

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E ricorda: domani è un altro giorno, ma oggi non tornerà mai più. 🌙


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150.000 € in cambio di un file Excel

Eccoci qua.

In queste settimane siamo presi dai mille progetti in essere e abbiamo temporaneamente messo in stand-by le iscrizioni al corso di novembre, che comunque continuano ad arrivare.

Detto questo, fino ad oggi abbiamo svelato soltanto DUE degli ospiti dell’edizione 2019.

Facciamo un breve riepilogo:

Il primo ospite sarà Lorenzo Ferrari, CEO di Ristoratore Top, che ci spiegherà come trasformare il ristorante dell’hotel da centro di costo a centro di profitto.

Chiariamoci.

Questo NON è il solito titolo ad effetto per rendere interessante uno speech trito e ritrito.

Lorenzo è un vero FUORICLASSE del settore che ha seguito centinaia di ristoratori in tutta Italia dalle piazze più conosciute agli angoli più sperduti della provincia.

Solo FATTI, zero teorie.

Il secondo docente è, niente-poco-di-meno-che:

Arrigo Sacchi, uno degli allenatori più vincenti di sempre che ci parlerà di Leadership e di come “cambiare la mentalità di un gruppo di lavoro per convincere le persone ad applicare un nuovo metodo.”

Anche qui.

Spesso chi torna dal corso è carico di entusiasmo e pieno di nuove strategie da applicare ma non riesce a farsi seguire dal suo staff o, peggio, dai suoi familiari.

Chi meglio dell’allenatore della squadra eletta la più forte del secolo può spiegarci come fare?

Ricordate sempre.

La tecnica è importante, e al corso Albergatore Pro ce n’è in abbondanza, ma se non si riesce ad applicare non serve a niente.

Ok, dopo questo breve riepilogo siamo pronti per svelare in anteprima un altro dei temi che tratteremo all’edizione 2019 del corso Albergatore Pro.

Parleremo di ACCESSO AL CREDITO.

E come sempre lo faremo alla nostra maniera.

Senza fumosi concetti da economisti.

Come dici?

Pensi che il titolo del post sia una provocazione da copywriter?

Ti capisco, ma se avrai la pazienza di leggere fino in fondo, scoprirai che è tutto vero.

Prima però concedimi una breve introduzione.

Gli anni 90 sono finiti da un pezzo e oggi viviamo in un’epoca molto particolare…

Un’epoca in cui le banche hanno “in pancia” svariate decine di milioni di euro “virtuali”, rappresentati da un patrimonio immobiliare, riscattato in cambio di crediti divenuti inesigibili.

Te la faccio più semplice?

Le banche sono piene di case, edifici, capannoni ed hotel che non riescono a vendere (questo scommetto che non fai fatica a crederlo).

Mattoni che avevano accettato a garanzia di soldi prestati ad imprenditori… che non sono riusciti a restituirli.

Mattoni che nel frattempo si sono svalutati e oggi rappresentano un pessimo affare.

Ed è a questo punto che la storia si fa interessante per te.

Perché la scelta di accettare immobili come garanzia si è rivelata per le banche dannosa a tal punto da mettere in discussione l’intero sistema.

E ribaltarlo.

Sai qual è la linea guida degli istituti di credito “sani” nel 2019?

Le competenze valgono più degli asset patrimoniali.

Tradotto: meglio prestare soldi a un imprenditore che “li sa fare” (anche se non ha garanzie) piuttosto che a un “imprenditore scarso” che può garantire con un immobile.

Questa è musica per le orecchie di un Albergatore Pro.

Come dici?

E’ un ritornello che hai già sentito altre volte? Pensi sia il solito tormentone del momento?

Ti sbagli (e mi sbagliavo anche io).

Per dimostratelo al corso 2019 ti spiegherò passo-passo le azioni da compiere per farti finanziare il tuo progetto.

Ora, se mi conosci un minimo sai bene che non sono il tipo da leggere un libro per poi salire sul palco teorizzando concetti imparati a memoria…

Chiaramente ho studiato come si sviluppa un business plan.

Ma al corso ti parlerò di un caso reale.

Ti spiegherò come ho fatto ad ottenere, per un cliente che mi sta particolarmente a cuore, 150.000 € tra fideiussione e fidi.

Senza garanzie.

O meglio.

Con le sole proiezioni di costi e ricavi che ho impostato su un semplicissimo foglio Excel.

Quindi, se hai un progetto per avviare, rilevare o ristrutturare il tuo hotel, che da troppo tempo dorme nel cassetto, è arrivato il momento di trasformare il tuo sogno in obiettivo.

Iscriviti al corso, scopri come impostare il tuo business plan e ottieni un canale preferenziale con il quarto gruppo bancario italiano che ha deciso di andare all-in sul turismo.

Clicca qui:

https://www.albergatorepro.com/acquista-biglietto-corso-2019/

P.S. A breve il prezzo del biglietto aumenterà di nuovo, poi non dire che non te l’abbiamo detto.

P.P.S. A breve nuovi aggiornamenti sugli altri temi.


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