Come impostare una strategia CHE FUNZIONA per ottenere risultati su Facebook senza farsi fregare dagli sciacalli del web

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Come impostare una strategia CHE FUNZIONA per ottenere risultati su Facebook senza farsi fregare dagli sciacalli del web

Eccoci qua, pronti per la seconda puntata.

Nel post di ieri abbiamo capito quanto NON ha senso investire tempo ed energie per produrre e condividere contenuti organici (gratuiti) su Facebook, data la scarsa visibilità che l’algoritmo concede alle attività che non portano soldi in cassa al gigante blu.

Poi abbiamo anche visto come molti post sponsorizzati NON portano risultati, se non quello di gonfiare l’ego dell’imprenditore che li vede scorrere in bacheca.

Ok, ma quindi Facebook per gli hotel non funziona?

Assolutamente no, chi hai mai detto questo?

Funziona eccome.

Solo che negli anni è diventato uno strumento talmente vasto e complesso, che per usarne le funzionalità occorre una professionalità specifica e un aggiornamento costante alle novità.

Che sono giornaliere.

Tradotto: servono professionisti super preparati che OGNI giorno lavorano per loro stessi e per i loro clienti, preferibilmente (per noi) alberghi.

La asciugo un attimo.

Gente che lavora tutti giorni su Facebook per promuovere hotel.

Non il cugino smanettone.

Non quello che segue i social per lavanderie, macellerie e un’azienda che vende pianoforti.

E no, nemmeno il consulente tuttologo che “mi segue un po’ Facebook, un po’ di revenue e mi ha disegnato il logo”.

Ok, fino qui ci siamo messi in pari.

Ma quindi, come si investe nella maniera corretta su Facebook?

Ora, premessa. Non sono un tecnico, né un esperto di Facebook.

Ne ti seguirò MAI Facebook.

Ma sono abbastanza appassionato di tutto quello che riguarda gli hotel per approfondire le dinamiche principali fino al punto di capirne i meccanismi e poter dare un parere consapevole a chi me lo chiede.

Ok, veniamo al dunque.

Facebook vuole i soldi.

E noi vogliamo i clienti.

Quindi allo stato attuale possiamo dire che lui ha i nostri (futuri) clienti, e noi abbiamo i suoi (futuri) soldi.

Ma, anche volendo spendere 1.000 € al giorno da DOMANI, non è detto che NOI otterremmo ciò che serve.

Perché per ottenere i risultati serve una strategia (pare che adesso vada di moda chiamarla funnel).

E di seguito ti elenco i passi principali.

Premessa.

Dobbiamo strutturare le nostre campagne come attività di un cecchino di precisione.

Quindi prima di sparare dobbiamo appunto prendere la mira.

Per farlo serve installare un pixel sul sito ufficiale dell’hotel.

Cos’è un pixel?

Definizione scientifica:

È un “coso” che registra i movimenti di chi naviga sul sito.

A cosa serve?

Serve per permetterci di raccogliere dati.

Più precisi possibili.

Infatti, una volta installato, lasceremo lavorare questo pixel per qualche mese.

Luca Fronzoni dice che in questo modo lo stiamo “allenando”.

E se lo dice lui ci credo. Sulla fiducia.

L’obiettivo finale di questa attività è poter poi dare delle istruzioni precise al nostro pixel.

Quindi gli chiederemo cose tipo.

⭕️ Fammi vedere tutti gli utenti che hanno visitato il sito.

⭕️ Adesso fammi vedere tutti quelli che ci hanno trascorso almeno 50 secondi.

⭕️ Adesso fammi vedere quelli che hanno guardato la pagina delle suite per almeno 10 secondi.

⭕️ Adesso fammi vedere quelli che si sono guardati QUEL video della spa.

⭕️ Adesso fammi vedere quelli che l’hanno guardato per almeno 15 secondi.

E lui, da bravo, ci restituirà N liste con i dati richiesti.

Ora cosa ci facciamo con questi dati?

Semplice, li diamo in pasto al gigante blu.

E gli diciamo:

⭕️ Mostra questo annuncio generico con offerta a tempo e codice sconto a tutti quelli che hanno visitato il sito per almeno 50 secondi.

⭕️ Mostra annuncio SPECIFICO con pacchetto Spa a tutti quelli che hanno guardato il video sulla spa per almeno 15 secondi (ecco a cosa servono anche i video).

⭕️ Mostra un’offerta ad hoc per la suite a chi ha trascorso 15 secondi sulla pagina della suite.

E questo serve solo per lavorare sui NOSTRI potenziali clienti.

Poi viene la mia fase preferita.

Perché prenderemo l’intera lista dei visitatori del sito e chiederemo a Facebook.

Adesso trovamene altri “uguali”.

Tecnicamente sta roba si chiama “look a like”.

In pratica il cervellone prende la lista e la scandaglia per capire:

✅ Quanti anni hanno le persone che visitano il nostro sito

✅ A quali altre pagine hanno messo mi piace

✅ Che scarpe comprano

✅ Che macchina guidano

✅ In che tipo di ristoranti mangiano

✅✅✅ In che hotel hanno soggiornato

(Facebook SA TUTTO).

Alla fine della ricerca Facebook avrà fatto una proiezione della nostra lista creandone un’altra, MOLTO PIÙ GRANDE, fatta di persone con le stesse caratteristiche.

Un bel PACCONE di potenziali clienti in target a cui far vedere i gli annunci.

Ora, in materia siamo tra ignoranti.

E per fare questa roba servono professionisti qualificati che, giustamente, vogliono essere pagati.

Ma secondo te.

Un’attività fatta in questo modo, darà più o meno risultati dei 100 euro buttati sulla lista di parenti amici e fornitori?

Ecco.

Chiaramente, farlo-non farlo, investire-non investire, è scelta TUA.

Ma almeno adesso sai come funziona e hai le armi per difenderti da chi vuole approfittarsi del fatto che fai un altro mestiere.

P.S. se ti è piaciuto il post condividilo coi tuoi amici albergatori e aiutaci ad “estinguere” i mangiapane a tradimento

P.P.S. Se ti é piaciuto moltissimo e ne vuoi ancora, unisci a noi al corso di novembre.

Ti prometto che alla fine dei due giorni ci ringrazierai ancora di più.

https://www.albergatorepro.com/corso-albergatore-pro/


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