Come funziona il wifi?

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Come funziona il wifi?

I tuoi clienti si lamentano del wifi e tu non sai cosa fare?

Non ti preoccupare, è molto più semplice di quel che pensi!

Scommetto che il tuo peggior incubo, o almeno uno della top five, è quello dei clienti che si presentano al bureau con il cellulare/tablet/computer lamentandosi che internet è lento o che non si riescono a connettere al wifi.

La maggior parte delle volte è solo un problema di password, quasi sempre non vengono rispettate le maiuscole, quindi il mio primissimo consiglio è quello di usarne una tutta minuscola con qualche numero alla fine, giusto per rispettare un minimo di criteri di sicurezza.

Te lo dico per esperienza personale, perchè qualche anno fa, quando anch’io ho deciso di dare il wifi ai miei clienti, ho avuto l’ingenuità di impostare una password di livello di sicurezza medio/alto: “E$tate2011!“.

Ho usato il simbolo del dollaro al posto della “s” ed il punto esclamativo alla fine per avere due caratteri speciali che rafforzassero la password, ma dopo le mille difficoltà e domande, tra cui: “Ma il simbolo del dollaro va maiuscolo o minuscolo?” mi sono arreso e l’ho cambiata con “estate2011“, in barba ad ogni minimo standard di sicurezza, il mio tempo vale di più!

Quindi per un quieto vivere e per risparmiare lamentele e interventi tecnici sui dispositivi dei clienti, assicurati di avere una password facile da digitare e da ricordare.

Modificarla è molto semplice, bisogna però sapere indirizzo ip, utente e password dell’access point o del router.

Tranquillo, adesso ti spiego tutto.

Innanzitutto l’ip (internet protocol)  è un numero che identifica ogni periferica collegata in rete, è formato da 4 blocchi di numeri e, salvo configurazioni particolari, si presenta come 192.168.1.xxx, dove soltanto l’ultimo blocco di numeri cambia e aumenta ogni volta che viene associato ad un nuovo dispositivo.

L’ip viene assegnato a tutti i dispositivi non appena si connettono, come quando fai la fila alle poste e sei identificato dal numero che prendi appena entri.

Normalmente i router hanno preimpostato l’ip 192.168.1.1 oppure 192.168.1.254, prova a digitarli nella barra degli indirizzi del tuo browser (Chrome, Firefox, Internet Explorer, ecc…) e da invio, se non compare nulla, vuol dire che l’ip è sbagliato, incrocia le dita e guarda sotto al router nella speranza che ci sia un adesivo con scritto qual è l’indirizzo corretto.

Una volta raggiunto da browser il modem, ti verranno chiesti utente e password, se non li sai e non ci sono scritti sotto al router, puoi provare queste combinazioni più diffuse:

Utente: Admin – admin – Administrator – Admin

Password: Admin – admin – nomeoperatoretelefonico – oppure lascia il campo vuoto.

Se ancora non riesci ad entrare, cerca su Google il modello esatto del tuo router e sicuramente troverai qualche forum che ne parla.

Una volta entrato nella pagina di configurazione, basta che cerchi i parametri Wifi e nel campo password inserisci quella che preferisci, se vuoi puoi cambiare anche il nome della rete, ovvero il nome che vedi quando ti colleghi con il cellulare, basta che cerchi il campo SSID (service set identifier), normalmente è appena sopra la password.

La stessa procedura vale anche per gli access point.

Superato il primo scoglio della password, a volte potresti avere veramente problemi di rete, ma per scoprirlo è necessario spiegarti come funziona una rete, e vedrai che dopo ti sarà tutto molto più chiaro.

Quando spiego mi piace sempre fare esempi concreti per rendere meglio l’idea, ecco, immagina la rete dei tuoi computer come le tubature dell’acqua di casa, i rubinetti sono i cavi di rete collegati ai computer e gli irrigatori sono gli access point.

Ora, se in una camera il segnale del wifi è debole o assente, è come se il getto dell’irrigatore non arrivasse fin lì, per risolvere hai 3 soluzioni:

  1. Sposti l’access point per raggiungere meglio ogni punto.
  2. Metti uno access point più potente.
  3. Aggiungi un altro access point.

Faccio un passo indietro, cos’è un access point?

Un access point è un dispositivo che rende wireless il segnale internet che arriva tramite cavo, come appunto un irrigatore che riceve l’acqua tramite il tubo e la irradia sul prato.

Dato che il loro prezzo è veramente esiguo, parliamo di 35/45 €, ti consiglio di metterne almeno due o tre ad ogni piano, per ridurre al minimo le lamentele dei clienti. Ti sconsiglio invece di mettere i range extender, che altro non sono che ripetitori di segnale wifi, ovvero dei dispositivi che prendono il segnale wireless dell’access point e lo ritrasmettono, ma così facendo se il segnale che arriva è già debole o per qualche problema non arriva proprio, a catena non arriverà da nessun’altra parte.

Quindi nel limite del possibile, fa sempre arrivare un cavo di rete ad ogni access point e ti assicuro che ridurrai al minimo problemi e malfunzionamenti.

Su Amazon puoi tranquillamente trovare degli ottimi TP-Link, che io stesso uso e che non mi hanno mai dato problemi.  Il TL-WA801 ha 2 antenne e il TL-WA901 ne ha 3, quindi il segnale è più potente.
L’installazione è molto semplice, basta collegare l’alimentazione, il cavo di rete ed il gioco è fatto.

Diffida da progettisti che ti propongono degli access point da centinaia di euro, non servono ai tuoi clienti che devono pubblicare le foto su Instagram o guardare un video su Facebook.

Di tutti gli alberghi che ho girato, veramente in pochi avevano una wifi perfettamente funzionante e performante che non mi facesse imprecare.

Qualche anno fa sono stato all’Hotel Lungolago di Lecco, che cito volentieri, in cui sono riuscito a guardare tranquillamente la partita del Milan sul mio tablet in camera, cosa che se non fossi riuscito a fare, avrei dovuto cercare un ristorante con Sky e assicurarmi di essere lì in orario, cosa praticamente impossibile quando si viaggia con la fidanzata, e pianificare la serata in funzione di questo, anzichè godermi la partita in camera ed uscire tranquillamente dopo.

Sicuramente questa esperienza mi fa ricordare con piacere quell’hotel e se tornerò a Lecco, soggiornerò sicuramente lì, ovviamente non solo per il wi-fi, ma di sicuro è un elemento che fa pendere l’ago della bilancia.

Se parliamo di estero invece, il top in assoluto l’ho trovato all’hotel La Quinta Inn di San Josè, nel cuore della Silicon Valley (e dove sennò?), dove ho soggiornato l’anno scorso mentre giravo la California.

Lì ovviamente non si possono permettere alcun tipo di problema di connessione, e per ovviare a ciò hanno messo un access point ogni 3-4 camere.

Ma torniamo a noi.

Adesso che il segnale arriva ovunque e anche un babbuino riuscirebbe ad inserire la password, è arrivato il momento di testare la tua effettiva velocità di connessione, ovvero quanta acqua arriva al tubo principale.

Farlo è molto semplice, basta che vai su un computer collegato direttamente al router tramite cavo, assicurati di non stare scaricando niente e che nessun altro sia collegato (a costo di staccare tutti i cavi tranne il tuo), poi va sul sito www.fast.com, qui vedrai una serie di numeri aumentare fino a fermarsi, il numero che vedrai alla fine sarà la tua velocità massima in Mbps (Megabit per secondo).

Esistono diversi tipi di connessione: adsl a 7Mbps e 20Mbps, fibra a 30/50/100/200Mbps, ma questi numeri non li vedrai mai nel test perchè c’è sempre un minimo di dispersione del segnale (normalmente un’adsl a 7 segna 5, una a 20 segna 15).

Una volta che hai ottenuto questo valore, prova a fare la stessa cosa in wireless nel punto più remoto dell’hotel, in questo modo vedrai quanta dispersione di segnale c’è nella tua rete interna.

In caso di differenze maggiori di 5Mbps, è il caso di far controllare le prese a muro e i cavi, a me è successo di avere addirittura la velocità a 1Mbps, e semplicemente cambiando la presa a muro del telefono ho iniziato a viaggiare a 5Mbps.

La velocità minima per fa navigare i tuoi clienti senza farli sbuffare è di almeno 5 mega, ma dipende sempre da quant’è la tua capienza massima, ovviamente più clienti hai, più veloce deve essere la tua connessione (più irrigatori hai, più acqua deve arrivare), ma in nessun caso ti puoi permettere di scendere sotto questo valore.

Proprio in questo periodo in Italia stanno potenziando la connessione in fibra ottica, se la tua città e il tuo viale sono raggiunti, ti consiglio assolutamente di farla, i benefici che ne riceverai vanno assolutamente oltre la differenza (minima) di prezzo.

Per esperienza personale ti suggerirei di scegliere Telecom, altrimenti in caso di problemi le altre compagnie telefoniche li scaricheranno su di lei, prolungando i tempi di disservizio, come è appena successo a me con Fastweb che mi ha isolato la linea per ben 9 giorni… Immaginati la felicità dei miei clienti!

Un altro consiglio che ti do, è quello di avere due connessioni internet separate, una dedicata ai clienti e un’altra ad uso esclusivo di reception ed uffici, in modo che se un cliente sta guardando una partita sul tablet e un’altro sta scaricando un film sul computer, riuscirai ugualmente a scaricare la posta ed usare il channel manager sulla tua linea.

Bene, adesso che ti ho spiegato come funziona il wifi, ti dico i controlli da fare in caso di malfunzionamenti.

Tutto ha sempre inizio con qualcuno che esclama:

Non va internet!

L’affermazione è piuttosto generica, ma i controlli da fare sono molto semplici.

Esegui il test di www.fast.com da un computer collegato direttamente al router. Se non funziona ci potrebbero essere veramente dei problemi di linea, controlla se ci sono luci rosse sul modem, in caso spegnilo e riaccendilo dopo 30 secondi, attendi 2 minuti che riparta e ripeti il test, se ancora non da segni di vita, chiama pure il tuo operatore telefonico.

Se invece funziona, vuol dire che internet c’è, il problema è da qualche altra parte.

Verifica dov’è collegata la periferica che non ha internet, se è collegata in wireless, spegni e riaccendi l’access point a cui è collegata, se è collegata tramite cavo, assicurati che entrambe le estremità siano ben connesse a computer e presa a muro.

Per continuare l’analogia col sistema idrico, se un irrigatore non va, devi prima controllare se l’acqua è aperta (test su www.fast.com), poi verificare che il tubo sia attaccato (cavo di rete scollegato o access point in errore).

Facile no?

Almeno in questo modo evitarai chiamate d’urgenza al tuo tecnico che ti chiederà 80 € solo per riavviare il router.

Ricordati sempre di fare una “mappa” della tua connessione di rete, con gli ip e password degli access point e router, stampala e attaccala al modem, così in caso di necessità, non perderai o farai perdere tempo al tecnico di turno per indovinare la password di ogni periferica.

Questo è l’esempio di una configurazione ideale:

L’elemento che vedi nell’immagine e ti suona nuovo è lo switch, è semplicemente una presa multipla di rete, praticamente come una ciabatta, che non richiede alcuna configurazione, basta collegare i cavi di rete.

Ti può essere sicuramente utile se ad esempio in reception hai una presa di rete ma hai due computer e una stampante. In questo caso basta che colleghi tutti i cavi di rete allo switch e colleghi lo switch alla presa a muro con un altro cavo di rete.

Il costo degli switch è ancora più irrisorio di quello degli access point, con 20 € ne puoi prenderne uno della TP Link su Amazon (no, non mi pagano quelli della TP Link, sono semplicemente quelli più efficienti e a buon mercato che io stesso utilizzo 🙂 ).

Bene, direi che con questo ho terminato, spero che adesso ti sia più chiaro come funziona il wifi e tutte le diavolerie moderne ad esso collegato, ma se hai dei dubbi non esitare a commentare qui sotto o a contattarmi.

A presto!

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