Le colonnine di ricarica per attirare nuovi clienti, aumentare ricavi e soddisfazione ospiti

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Le colonnine di ricarica per attirare nuovi clienti, aumentare ricavi e soddisfazione ospiti

Lo ammetto, fino a qualche mese fa non avevo la minima idea di come funzionassero le auto elettriche e di quante tipologie ce ne fossero.

Poi mi è capitato di leggere la biografia di Elon Musk e a quel punto, ovviamente, oltre a essermi convinto a volere una Tesla, mi sono avvicinato al mondo delle auto elettriche, confrontandomi con chi già ne aveva una, e sono sorti diversi problemi riguardanti la ricarica, soprattutto negli hotel, che è ovviamente l’argomento che ci interessa di più.

Proprio poco tempo fa, avevo pubblicato sul nostro gruppo Facebook, il video del proprietario di una Tesla che si lamentava di un grande hotel in Romagna, reo di avergli garantito una stazione di ricarica per la Tesla, ma al suo arrivo, scoprì che non aveva assolutamente una potenza di ricarica sufficiente.

So che ancora non ti è chiaro, vedremo tra poco tutto con ordine, ma avere una potenza di 4kw rispetto a quella standard di 22kw, significa che è il 20% di quello che ci si aspetta.

Vediamo quindi come evitare di fare questi scivoloni e sfruttare le colonnine di ricarica per attirare nuovi clienti, aumentare ricavi e soddisfazione degli ospiti.

Partiamo col definire quante tipologie di auto elettriche, necessario per capire quelle che effettivamente hanno bisogno o meno di una ricarica.

Le tipologie sono tre:

  • ibride mild/full
  • ibride plug-in
  • elettriche

Le ibride mild e full hanno un motorino elettrico a supporto del motore termico.

Non hanno bisogno di ricarica perché recuperano energia in frenata.

Fonte Bmw.com

Discorso leggermente diverso per le ibride plug-in, in cui la batteria lavora insieme al motore, ma può essere anche utilizzata anche in modalità totalmente elettrica per circa 70-80 km

Questa tipologia di motore ha necessità di ricarica ma senza ansia, perchè se finisce la batteria, il motore tradizionale continua a funzionare.

Fonte Bmw.com

Le ibride plug-in e le mild/full ci interessano relativamente perché non necessitano di trattamenti particolari.

Le auto elettriche invece hanno un unico motore elettrico e, ovviamente, hanno bisogno di ricarica per non rimanere a piedi.

Fonte Bmw.com

Fatta questa premessa, vediamo adesso l’impatto che hanno le macchine elettriche sul mercato.

Nel 2021 sono state immatricolate 67.255 auto elettriche (+107% sul 2020) e 69.499 ibride plug-in (+153,75%).

Le auto con la spina raggiungono il 9,35% sul mercato totale, contro il 4,33% del 2020. (fonte ANSA).

Tradotto: 1 auto ogni 10 è elettrica.

Quello che ci interessa capire, è che è un trend in forte aumento e durante il 2021 i punti di ricarica aumentati del +35%, secondo motus-e.org, al 31 dicembre 2021, in Italia ne risultano installati 26.024.

Fonte: motus-e.org

E’ molto importante capire le tipologie di ricarica, perché spesso gli hotel pubblicizzano le colonnine ma senza darne alcuna specifica.

Purtroppo può capitare che l’automobilista arrivi in hotel e si trova di fronte ad una presa industriale o addirittura a una normalissima schuko (presa tedesca).

Facciamo quindi chiarezza sui quattro modi di ricarica.

Il modo uno è una presa schuko, va bene per la bici, monopattini, motorini ed eroga una potenza di ricarica fino a 2,3 kW.

Questo è il modo più semplice non è adatto per le auto elettriche.

Il modo due sono invece le prese industriali monofase e trifase (quelle blu e quelle rosse, per capirci), si possono utilizzare per ricaricare i veicoli, ma non è ancora il modo più ideale.

Veniamo finalmente al modo tre, ovvero wall box e colonnine con ricarica tra 11 e 22 kW, con la classica presa, quella che si vede in qualsiasi pubblicità di auto elettriche.

Questo è l’unico modo che fa felici i clienti.

E non solo, dato che le colonnine e la wall box sono collegate in modo fisso all’impianto elettrico, in caso di malfunzionamento, hanno un sistema di emergenza che evita di far incendiare ed esplodere la macchina del tuo ospite.

Cosa sempre molto gradita.

L’ultimo modo è invece il quattro, la ricarica super veloce fino a 250 kW, ma in questo caso parliamo perlopiù di stazioni pubbliche, e, soprattutto, non tutte le auto elettriche supportano la ricezione di questa potenza.

Facciamo un po’ di luce anche sulle unità di misura, molto importanti per capire i tempi di ricarica.

E’ fondamentale capire chi sono i tuoi clienti, perché se stanno una settimana e non usano l’auto, va benissimo una colonnina a bassa potenza che impiega una notte per la carica completa.

Se invece il tuo albergo è in una zona di passaggio, dove il soggiorno medio è basso, è allora necessario che la colonnina eroghi più potenza per poter ricaricare l’auto in qualche ora.

Ma facciamo un esempio con la 500, che ha una batteria di 42kWh, e una colonnina di ricarica a 11 kW.

Il tempo di ricarica si calcola molto facilmente, dividendo la capienza della batteria per la potenza di ricarica.

Quindi 42:11= 3,8 ore per caricare da 0 a 100, ma è abbastanza raro che un cliente arrivi in albergo con la macchina completamente scarica.

L’importante è sapere che con una colonnina da 11 kW mediamente necessita 3 ore e mezzo per ricaricare dal 20% all’ 80%, che sono le due soglie consigliate per ricaricare le batterie.

Piccolo consiglio: tra il 20 e l’ 80% e la soglia di ricarica consigliata per qualsiasi tipo di batteria, anche per i cellulari.

Altro esempio, la Tesla Model 3, ha la batteria un po’ più capiente, 75kWh, e una colonnina da 7,4kw.

In questo caso saranno necessarie 10 ore, ovvero un’intera notte intera.

Ricapitolando, se hai un albergo con soggiorni medio-lunghi, la potenza di ricarica è abbastanza irrilevante, se invece hai, ad esempio, un ristorante o una SPA aperti agli esterni, che quindi stanno solo qualche ora, ti consiglio di valutare una colonnina con potenza maggiore per avere un tempo di ricarica minore.

Ricordati sempre che chi ha un’auto elettrica, sa benissimo la capienza della propria batteria e i relativi tempi di ricarica.

E, a proposito di questo, è altrettanto importante sapere che una colonnina da 11kw collegata a due auto, non le caricherà contemporaneamente a 11kw, ma alla metà.

Ma parliamo ora dell’aspetto economico, ti riporto qualche cifra di riferimento per darti un ordine di grandezza, ma, ovviamente, ci sono da tutti i prezzi.

  • Colonnina standard, con potenza, 3,7 kW o 7,4 kW, parte da circa 500 €.
  • Colonnina fast, da 11kw a 22kw, può costare fino a 2.000 €.
  • Colonnina superfast, oltre i 50 kW, ha un costo tra i 10.000€ e i 15.000€.

Ti faccio notare però una cosa, non sta scritto da nessuna parte che devi dare la ricarica gratuita.

O meglio, puoi decidere di dare una colonnina standard gratuita e una a carica veloce a pagamento.

Come si può fare col Wi-Fi: quello base senza una velocità garantita è gratuito per tutti, e quello superveloce è invece a pagamento.

Nel caso decidessi di fare questo investimento e di far pagare le ricariche, avrai anche un ROI (ritorno di investimento) facilmente determinabile, perché tracciando con il tuo software gestionale tutti gli addebiti di ricarica, saprai subito quanto hanno speso i tuoi clienti e capire se ti sei ripagato la colonnina.

Ok, una volta fatti questi ragionamenti, quali sono i passaggi per fare l’installazione?

  1. Il primo è verificare col tuo commercialista se ci sono contributi regionali e come fare per ottenerli.
  2. Il secondo è il sopralluogo del tuo elettricista, per capire quale colonnina può reggere il tuo impianto (per evitare di comprarne una da 22kw e scoprire che non passano i cavi).
  3. Il terzo è contattare il tuo fornitore di elettricità, perché prima di andare a cercarne un altro, è meglio sentire chi te la fornisce già, per capire se ha qualche offerta o qualche piano conveniente.

Una volta che sappiamo il nostro fornitore cosa ci offre, possiamo contattare anche altri fornitori, per capire se l’offerta che ci ha fatto è buona.

Non posso darti un fornitore che vada bene per tutti, perché ovviamente ce ne sono tanti e soprattutto la cosa fondamentale, è avere un’assistenza in loco.

Da priorità ai fornitori che hanno la possibilità di intervenire per un guasto anche ad agosto e durante i giorni festivi.

Scommetto che la domanda a cui starai pensando adesso è:

Ma quanto mi costa far caricare un’auto?

Come dicevo prima, le auto si tendono a caricare sempre dal 20% all’80%, di fatto quindi, il 60% della batteria.

Considerando una 500 dovrà ricaricare circa 25kwh (il 60% di 42), per una Tesla circa 45kwh (il 60% di 75).

Assumendo il costo di 0,30 € al kw, otterremo una forbice che va dai 7,5 € ai 13,50 €.

Volendo stare più cauti, considerando che se la ricarica è gratis, la tentazione di fare il 100% è tanta, possiamo assumere un valore medio di 10 € di energia consumata ad auto.

Ecco, adesso che sai quanto costa l’impianto e caricare un’auto, puoi valutare con maggiore serenità e con la calcolatrice in mano, se effettuare l’investimento o meno.

Adesso mi fermo un attimo per fare una piccola parentesi sulla Tesla.

E’ necessario farlo perché Tesla è sinonimo di macchina elettrica tanto quanto l’iPhone lo è di smartphone.

Inoltre, Tesla non è più esclusivamente una macchina elitaria, di conseguenza, i “teslari” sono sempre di più.

Questo perché nel 2021 è uscito un nuovo modello, la Model 3 che abbiamo visto negli esempi, che parte da 50.000 €, come un Q5 o suv simili BMW e Mercedes.

Ma perchè le Tesla devono interessare così tanto a te albergatore?

Molto semplice, perchè esistono i Destination Charger e i Supercharger, ovvero delle colonnine di ricarica dedicate alle Tesla.

La cosa interessante, è che entrambi vanno richiesti sul sito Tesla e forniti gratuitamente, a proprie spese c’è solo l’installazione.

Ma non è questo il vero motivo.

Il vero vantaggio è che i punti di ricarica vengono visualizzati direttamente sul navigatore della Tesla, dando una grande visibilità presso tutti i possessori di quest’auto.

Per fare un esempio, ho creato un ipotetico itinerario da Milano a Taormina: il navigatore mi fa vedere ogni quanto devo fermarmi per ricaricare, e, quasi sempre, i Supercharger sono nei pressi di un centro commerciale o hotel/ristorante.

Praticamente è il navigatore Tesla che ti porta i clienti in casa.

Quindi se hai un albergo con anche ristorante o bar nei pressi di un’uscita autostradale, il Supercharger sicuramente attira, se non tutti, quasi tutti i proprietari di Tesla che sono di passaggio.

Arrivati in Sicilia, a Taormina vediamo che c’è questo hotel in cui mi dice che ci sono ben due Tesla connector fino a 22 kW.

Secondo te, qualsiasi proprietario di Tesla che deve dormire a Taormina, che hotel sceglierà?

Esatto.

Ad oggi, la rete di ricarica pubblica è talmente mal gestita, che chi è in viaggio non guarda più neanche il brand, il posizionamento o le tariffe.

Un elettro-automobilista che sa di poter dormire tranquillo perché il tuo servizio di ricarica è efficiente, verrà da te a prescindere da tutto il resto.

Una volta finito di leggere questo post, per curiosità controlla sul sito Tesla quali sono i destination charger della tua città, e se intorno al tuo albergo non ce ne sono, sarebbe una buona idea far richiesta per averne uno e comparire sulla sul navigatore della Tesla, con tutta la visibilità che ne consegue.

Se sei di Palermo, fallo subito! Sei l’unico!

Oggi avere la colonnina non è ovviamente obbligatorio, è un servizio in più che ancora non è scontato.

Dal 2035 però, dovrebbero addirittura smettere di produrre auto endotermiche, e nei prossimi anni ci saranno sempre più auto elettriche, quindi mettere le colonnine tra 5-6 anni quando ce l’avranno tutti, non sarà più un elemento differenziante, ma sarà semplicemente una cosa scontata.

Invece metterle adesso e, soprattutto, comunicare correttamente, è sicuramente un punto di forza molto apprezzato, perché i possessori di auto elettriche sono disperati quando vanno in albergo e si ritrovano colonnine di ricarica deboli o non disponibili.

Bisogna trasformare una necessità in un punto di forza del tuo albergo.

Come il Wi-Fi qualche anno fa, quando ancora non era così fondamentale e l’importante era solamente avercelo.

Ma vediamo un’altra parte interessante.

Trucchi e suggerimenti.

Innanzitutto la posizione della colonnina, è sempre bene che sia al coperto o all’ombra e vicino al contatore.

Questo perché il sole surriscalda la colonnina e fa scattare l’elettronica di protezione, che legge questo surriscaldamento come un eccesso di corrente e ne diminuisce la potenza.

E proprio questo potrebbe essere successo nel video di prima.

E’ bene poi installare la colonnina vicino al contatore, per avere più stabilità di tensione della corrente.

Altra cosa da non sottovalutare, dato che oggi come oggi, le colonnine non sono molto utilizzate, è importante testarne ogni tanto l’efficienza, per evitare brutte sorprese al cliente che la usa dopo un po’ di inattività.

Ovviamente è fondamentale informare anche la reception di come funziona la ricarica, altrimenti alla prima richiesta telefonica, vanno tutti nel panico.

E non solo, anche nel sito del tuo albergo è importante che le informazioni siano chiare.

Purtroppo mi capita spesso di vedere pagine inutili con informazioni propagandistiche del vivere green, ma se uno l’auto elettrica ce l’ha, quella scelta l’ha già fatta, non gliene frega nulla di quello che pensi te, gli serve solo sapere:

  • la potenza di ricarica
  • il numero di colonnine
  • se è a pagamento o gratuita
  • se è necessaria la prenotazione

Non ho ancora trovato una pagina di un sito in cui siano presenti tutte queste informazioni.

Avere invece una pagina dedicata, seo oriented, che si posizioni su hotel+nome città+colonnine ricarica aumenterebbe notevolmente la visibilità del tuo hotel e l’efficacia della comunicazione.

Da poco anche Booking.com ha inserito la possibilità di segnalare la stazione di ricarica, purtroppo però senza alcun dettaglio di quelli che abbiamo appena visto.

E a tal proposito, segnalo con piacere un nuovo progetto che si chiama “Eviaggio“.

EViaggio è un portale che è stato creato da una persona che ho avuto modo di conoscere, perché è il classico elettro-automobilista, stufo di queste imprecisioni e informazioni inutili sui vari siti, ha così deciso di crearsi da solo il proprio portale: EViaggio.it.

Di proprio pugno ha inserito tutti gli hotel con le colonnine di ricarica presenti nelle varie app, inserendo le informazioni veramente utili ai viaggiatori: il tipo di connettore, la potenza di Kw, il numero di prese, il link a Booking.com.

Se hai già una colonnina, controlla se il tuo hotel è già presente sul portale e rivendicane la proprietà, completando in modo gratuito la scheda con le varie informazioni e foto.

Oltre a questo portale dedicato, puoi segnalare la tua stazione di ricarica anche sulle varie app usate dagli automobilisti elettrici, le più diffuse sono:

NextCharge – PlugShare – Chargemap

Torno a dire, è importante farlo adesso, sia per avere un vantaggio competitivo, sia per dare un buon servizio che ad oggi quasi nessun albergo può garantire.

Oltre a questo, non ti farai cogliere impreparato quando diventerà praticamente obbligatorio avere delle colonnine in hotel.

Bene, siamo giunti alla fine, qui sotto puoi vedere la registrazione del webinar da cui è nato questo articolo:

Se hai qualche domanda o dubbio, ti invito a scrivermi sul nostro gruppo Facebook Albergatore Pro.

Ti aspetto!


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