Sicuramente avrai sentito parlare dello “Scandalo Volkswagen“, che a settembre dell’anno scorso aveva rivelato la produzione di motori diesel truccati per risultare meno inquinanti.
Ovviamente è stata una batosta colossale per il gruppo Volkswagen (che comprende anche Audi, Porsche, Skoda, Seat e altri), sia dal punto d’immagine che legale, e soprattutto da quello economico.
Fatto sta che la Volkswagen è stata obbligata a richiamare tutti i veicoli coinvolti per aggiornarne la centralina, in modo che restituisse i valori corretti.
Anche la mia Audi fa parte di questo gruppo di macchine, e tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno (grazie Volkswagen per avermi fatto credere di aver ricevuto una multa) mi è stato notificato la settimana scorsa, che potevo portarla gratuitamente a farla “sistemare”.
Ora, a me dei valori di emissione non interessa granché, ma dover portare la macchina dal meccanico è sempre una scocciatura: ti devi far accompagnare, venire a prendere e rimanere senza macchina per mezza giornata.
Fatto sta che quando la sono andata a riprendere, mi hanno omaggiato di un box regalo, di cui allego la foto, con in allegato una lettera di scuse.
Il box comprende: scheda sd da 16gb, chiave usb da 8gb (identica alla chiave della macchina) e 4 coprivalvole delle ruote.
Ecco, adesso già mi è scocciato di meno fare avanti e indietro dal meccanico, nonostante il valore economico esiguo (tutto il pacchetto varrà sui 15-20 €) sono stato contento del pensiero che la casa madre ha avuto per scusarsi dell’inconveniente.
Viceversa, la Samsung ha gestito in modo pessimo lo “scandalo” batterie esplosive del Note 7.
Sorvolando sulla gravità del problema, che poteva ustionare le persone e incendiare le case, dapprima la Samsung ha negato il problema, poi l’ha nascosto, l’ha ammesso in parte, ha finto di risolverlo e alla fine ha ceduto ammettendolo apertamente, richiamando tutti i Note 7 venduti e bloccandone la produzione.
Ad oggi, se hai un Note 7, devi richiedere la scatola ignifuga per la spedizione di reso e vieni rimborsato dell’intera cifra spesa, in più avrai uno sconto del 50% sull’acquisto del futuro Note 8 o S 8.
Beh, certo, ho rischiato che il telefono mi scoppiasse in mano e mi devo anche sbattere per rimandartelo?
E poi dovrei ricomprare il nuovo modello l’anno prossimo?
Tra l’altro ho anche speso quasi 900 € e rimango pure senza telefono?
A mio umilissimo parere, dato che non sono del settore, io avrei mandato un telefono nuovo a chiunque avesse comprato il Note 7 (magari a scelta tra il nuovo S 7 o il modello antecedente di Note 6), insieme alla confezione da usare per rispedire la bomba a orologeria.
Almeno così il cliente capisce che se dovesse mai ricomprare Samsung in futuro e dovessero venire fuori altri problemi, avrebbe subito un altro telefono nuovo e soprattutto senza mai rimanere senza.
Perdonami la lunga premessa, ma mi piace sempre analizzare gli altri campi e prendere spunto su come applicare certe strategie nel nostro.
Diciamo che personalmente opterei più per la soluzione Volkswagen che non Samsung.
A tal proposito, proprio quest’anno, mi è capitato un cliente ad inizio stagione (e quando sennò?) che ha avuto nell’ordine:
macchina impantanata nel fango ed erba alta del parcheggio esterno;
scarico bloccato in un bagno;
black out di qualche ora in appartamento.
Per il parcheggio è stata in parte colpa della pioggia e in parte mia per non aver ancora chiamato il giardiniere, per il bagno è stata sfortuna perché le donne delle pulizie l’avevano usato ed era sempre andato, per la luce è stata colpa del cliente perché aveva acceso contemporaneamente aria condizionata, lavatrice e lavastoviglie, ma anche sfortuna perché era saltato anche un “nonmiricordoilnometecnico”.
Ma a prescindere di chi fosse stata o meno la colpa, mi sono sempre dimostrato disponibilissimo a chiamare immediatamente il giardiniere, idraulico, elettricista, e soprattutto, non sapendo che altro fare, avevo anche proposto uno sconto per la serie di inconvenienti, che in realtà sarebbe stata una restituzione, dato che aveva già pagato tutto.
Il cliente ha apprezzato il gesto ma non ha voluto soldi indietro.
Il caso ha voluto che fosse Pasqua e offrivamo un uovo a tutti i bambini, ma ho avuto un occhio di riguardo per le sue due figlie, alle quali ho fatto trovare in appartamento due uova delle Winx anzichè due uova “generiche” come agli altri clienti.
Risultato?
Voto 10 su Booking e la seguente recensione: “Casa in ottime condizioni. Staff super disponibile e professionale.”
Ricapitolando: sconto no, pensiero personalizzato di qualche euro sì.
Tu invece?
Quando c’è un problema nel tuo hotel, sei pronto ad ammetterlo?
Hai pronta una “procedura di emergenza” da attuare in caso di clienti vittime oggettive di “disagi”?
Sei disposto a rimetterci o a sacrificarti nell’immediato per un vantaggio nel futuro?
Perché forse è meglio regalare qualcosa subito al cliente, piuttosto che dirgli:
“La prossima volta faremo meglio, torni a trovarci, ecco un buono sconto.”
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Anatomia del tuo sito web
Quanto tempo hai speso per progettare i tuoi depliant?
Hai dedicato la stessa attenzione al tuo sito web?
Oggi ti spiegherò come analizzare il tuo sito web, in modo semplice e veloce, per capire cosa c’è che non va e come migliorarlo, anche se non hai alcuna competenza informatica.
Spesso, purtroppo, la realizzazione del sito web degli hotel viene interamente delegata al webmaster di turno, a cui non vengono date direttive precise, se non fare “un bel sito da non spenderci troppo”, ma lui di hotel e turismo potrebbe non capirne nulla e fare solamente un sito bello ma inutilizzabile al tuo scopo, cioè convertire i visitatori in clienti.
Questo accade perché il titolare non ha nozioni informatiche e quindi si sente in dovere di non preoccuparsene più di tanto, perché il suo lavoro è prendere prenotazioni (e può anche essere giusto), si limita quindi a rimediare qualche foto, il listino prezzi e per i testi “prendili da un altro sito”.
Ma andiamo con ordine.
Il fattore più importante: le foto
Non è assolutamente facile farle, conviene affidarsi ad un professionista (guai a te se usi il cellulare), le puoi far fare ad un amico/parente solo se ha una reflex e le sa post-produrre, altrimenti spendere 500/1.000 € in un servizio fotografico è assolutamente la scelta migliore, avrai un ritorno d’immagine e di investimento ben maggiore.
Aspetta una bella giornata di sole, valuta se fare le foto la mattina o il pomeriggio a seconda dell’inclinazione della luce, e non dimenticarti di far comparire anche delle persone, l’effetto sarà completamente diverso rispetto ad un bureau o una piscina vuoti.
Provare per credere!
Spero che la tua attenzione non si sia concentrata troppo sulla photoshoppata di scarsissima qualità che ho fatto, ma sulla resa ben diversa che hanno il prima e il dopo.
Se il tuo hotel non ha molto da offrire, non ti preoccupare, usa foto della tua città, di un parco giochi, del mare/lago/montagna o di qualsiasi altro motivo che possa spingere un cliente a venire da te, perchè non stai vendendo camere, stai vendendo un’esperienza.
Un cliente non viene da te per stare in camera, ma per sciare, andare al mare, fare un’escursione, andare ad un evento o ad un parco divertimenti, punta tutto su questi fattori se la tua struttura non ha molto da offrire.
Paradossalmente colpisce molto di più un sito che ha la foto di un tramonto in spiaggia o dell’alba sul Monte Bianco, che non quelle di un grand hotel con piscina e idromassaggio in camera, perchè se vado in montagna o al mare, sarà più il tempo che passerò a sciare o in spiaggia che non in camera.
Il secondo fattore: la velocità
Già, puoi avere il sito più bello del mondo con delle foto spettacolari, ma se ci mette più di 5 secondi a caricare (in rete i secondi equivalgono alle ore), la maggior parte degli utenti fuggirà.
Non voglio andare troppo nel tecnico, che non è lo scopo del mio blog, ti consiglio semplicemente uno strumento da utilizzare per capire cosa migliorare all’interno del tuo sito, sarà poi il tuo webmaster a prendersi il “cicchetto” e a rimediare.
Come sempre ti viene in aiuto Google, questa volta con il suo servizio PageSpeed Insights, dove basta inserire l’indirizzo del tuo sito e Google lo analizzerà, dandoti un voto e segnalandoti cosa è fatto bene e cosa no.
A dire il vero, è una cosa che dovrebbe verificare chi ti ha fatto il sito prima ancora di metterlo online, ma si sa, non tutti fanno le cose per bene, e come albergatore dovresti essere abbastanza abituato a dire agli altri come fare il proprio lavoro, dico bene? 😀
Ok, adesso hai un sito veloce e delle foto che parlano da sole, cos’altro aggiungere?
L’arte del copywriting: scrivere per vendere
Ovviamente anche i testi hanno la loro importanza, ma non bisogna dilungarsi troppo, perchè “la gente non legge”, quindi utilizza gli elenchi puntati quando parli dei tuoi servizi, lascia solamente qualche paragrafo che descriva l’esperienza che vivrà il cliente quando soggiornerà da te, non soffermarti in modo prolisso a tessere le lodi del tuo hotel.
Devi trasmettere delle emozioni a chi legge, e anche in questo caso non sarebbe male affidarsi ad uno specialista di copywriting, alleggerirai il tuo webmaster di un lavoro non di sua competenza, facendolo fare a chi per mestiere scrive per vendere, non credo sia necessario sottolinearne i vantaggi.
Un esempio?
Che dici, compreresti degli stivali di seconda mano o retro chic?
La differenza tra questi due annunci si fa molto più sentire tra un sito semplicemente descrittivo e uno orientato alla vendita, ti lascio indovinare quale dei due ti possa far raddoppiare il tuo fatturato!
Design responsive: scontato ma non troppo
Ormai lo danno tutti per scontato, ma non è sempre così, è bene che ti assicuri che il tuo sito sia responsive.
Sicuramente avrai già sentito questo termine ma se di ben preciso non sai cosa significa, te lo spiego subito.
Innanzitutto responsive significa dinamico, ciò vuol dire che il sito si adatta alla dimensione della finestra in cui viene visualizzato.
Erroneamente viene associato alla versione per cellulari, ma in realtà lo scopo del design responsivo è essere fruibile su qualsiasi dispositivo a qualsiasi risoluzione.
Anni fa venivano fatte due versioni del sito, una desktop per i computer e una mobile per i cellulari/tablet, ma in questo modo si dovevano fare due siti separati, quindi il doppio della spesa, e ogni modifica andava fatta due volte, quindi il doppio del lavoro, assicurati che non sia ancora questo il tuo caso!
Per vedere se il tuo sito è responsive, basta aprirlo da computer e iniziare a ridimensionare la finestra, se rimane sempre leggibile, non ti devi preoccupare di niente, se invece le scritte e le immagini vengono tagliate, allora hai un problema.
Se preferisci fare un test più approfondito, indovina un po’ chi lo fa?
La permanenza sul sito di un hotel è molto bassa, in media vengono visitate 2-3 pagine, il cui tempo di visualizzazione è inferiore al minuto, quindi mediamente un utente rimane sul tuo sito circa 2 minuti.
Alla luce di questo, mi sembra doveroso sottolineare la necessità di non fargli perdere tempo a districarsi tra mille menù e sottosezioni, limitati ad un menù semplice con le voci: camere – prezzi – offerte/prenota subito – dove siamo – contatti, al massimo un’altra pagina dedicata alle informazioni sul territorio o ai punti di interesse della tua zona.
La pagina dei prezzi è la più visitata, tienine conto quando decidi come progettarla, e soprattutto evita di mettere il listino in favore del widget “Prenota ora“, ovvero quell’immagine o componente grafico che rimanda alla prenotazione online sul tuo booking engine, perchè ce l’hai vero il booking engine?
Se non ce l’hai, aspetta il mio prossimo articolo in cui ne parlerò.
Questo widget deve essere presente nella homepage e in tutte le altre pagine del sito, in modo che non appena hai convinto l’utente a prenotare, con le tue foto mozzafiato e i testi di un maestro del copywriting, gli basterà un click per confermare, altrimenti rischierai di perdere l’attimo e farlo vagare per il tuo sito finchè non perde la pazienza e se ne va.
Hai mai pensato a quante prenotazioni puoi aver perso in questo modo?
Lo stesso discorso vale per il modulo di richiesta informazioni, deve essere presente in tutte le pagine, perchè ci deve sempre essere un modo immediato per poterti contattare e/o prenotare, non basta il link alla mail in cima o in fondo alle pagine, perchè non tutti hanno un client di posta installato sul proprio cellulare/tablet.
Ti consiglio inoltre di non richiedere troppe informazioni, l’ideale è solo l’email e il messaggio, al massimo puoi aggiungere il nome, ma sappi che ogni campo in più, disincentiva esponenzialmente le persone a compilarlo.
Assolutamente vietati i captcha, ovvero quei sistemi di sicurezza che ti obbligano a riscrivere le parole di un’immagine confusa. Servono per verificare che tu sia un essere umano e non un bot, ovvero quegli automatismi che ti bombardano di finte richieste, ma a fronte di qualche mail di spam, è sempre meglio agevolare gli utenti umani.
Quante volte ti è capitato di perdere la pazienza con uno di questi affari?
Giusto un po’ di SEO
Apro una piccola parentesi sulla SEO, acronimo inglese di Search Engine Optimization, ovvero ottimizzazione per i motori di ricerca, piccola parentesi perchè il discorso è molto ampio e tecnico, soprattutto non di tua responsabilità.
Tra le cose che puoi fare, è avere una sezione in cui parli approfonditamente del tuo territorio e dei luoghi di interesse vicino a te, a differenza di tutto il resto del sito, qui puoi dilungarti quanto vuoi, per 3 motivi:
Chi legge ha veramente interesse nel sapere tutto quello che c’è da vedere
Più scrivi, più dai l’idea di conoscere il tuo territorio e quindi infondi fiducia e autorità
Hai più possibilità di intercettare le visite di chi cerca informazioni sulla tua zona
Se te la senti, puoi anche scrivere un blog.
Attento però, scrivere non è per niente facile, servono diverse conoscenze e soprattutto costanza, perchè come in tutto, inziare una cosa e lasciarla a metà è molto peggio che non iniziarla affatto.
Avere un blog rafforza ulteriormente i 3 concetti che ho appena citato ed è il miglior strumento per fare SEO, perchè aggiungeresti sempre nuovi contenuti al tuo sito (Google ne è felicissimo), aumentandone il valore e scalando le posizioni nella SERP, acronimo di Search Engine Result Page, ovvero pagina dei risultati del motore di ricerca.
Se analizzi la SERP di una ricerca di hotel, noterai che i primi 4 annunci hanno la scritta Ann. di fianco, significa che sono annunci a pagamento, sono i pay per click di Google AdWords, continuando subito sotto, vedrai la piantina con altri 3 risultati di hotel.
Ciò significa che prima di arrivare ai risultati organici della ricerca (quelli non a pagamento basati sulla SEO), l’utente deve fare parecchia strada, e quasi sempre si ferma prima o al massimo arriva al terzo risultato.
Dato che il posizionamento nella ricerca organica tramite SEO è un processo lungo e faticoso, valuta bene quanto vuoi spenderci (sia in soldi che in tempo) e magari investi in pay per click di AdWords per avere dei risultati immediati e ad inizio pagina.
Quindi, ricapitolo i punti per avere un sito perfetto:
Foto
Velocità
Copywriting
Design responsive
Conversione
SEO
Eh, ma quanto mi costa tutta questa roba?
Tanto.
Ma quanto vale?
Molto di più.
Se fai realizzare ogni aspetto che ti ho spiegato da uno specialista del rispettivo settore (fotografo, copywriter, grafico, webmaster, seo specialist) puoi arrivare a spendere anche 5.000 €, ma avrai la certezza matematica che un sito fatto a regola d’arte ti restuirà 5.000 € di prenotazioni in molto meno tempo di quello che immagini.
Che aspetti allora, corri a controllare il tuo!
Se vuoi, io sono qua a disposizione per analizzarlo e darti le indicazioni giuste.
Come gestire le recensioni false su TripAdvisor, Google e Facebook
Visti i post e i messaggi che mi sono arrivati in privato, ho deciso di scrivere questo post con le linee guida da seguire per gestire le recensioni false.
La prima cosa da fare, è segnalarla al rispettivo link:
Se non ottieni risposta o non viene preso alcun provvedimento, devi rispondere alla recensione.
Mi raccomando, non rispondete PRIMA di averla segnalata e aspettato la risposta, altrimenti potrebbe non venir presa in considerazione dall'assistenza perché l'avete commentata.
Nella risposta va semplicemente detto che è una recensione falsa, come lo racconteresti a me, spiegando il motivo o i motivi OGGETTIVI per cui non può essere vera.
Non dilungarti troppo e niente battute o sfuriate per far diventare "virale" la tua replica, aggraveresti solamente.
Tanto lo sai benissimo che se hai 100 recensioni positive e una negativa, gli utenti leggeranno proprio quella negativa, devi quindi sfruttare questa visibilità.
Fatto questo, archivia mentalmente la faccenda.
Mettiti il cuore in pace (lo so, è difficile), ma se lavori bene, qualche recensione negativa non ti rovinerà il lavoro, anzi, se gestita bene, darà maggior valore a quelle positive. 🙂
Mi capita spesso dileggere lamentele o domande esterrefatte riguardanti gli"inspiegabili" voti ricevuti nelle recensioni di Booking.
Ora, potrebbe essereuna cosa banale e che tu, PRO, sai già, ma per sicurezza preferisco affrontareugualmente l'argomento.
I clienti di Booking NON danno voti numerici, attribuiscono "faccine".
Ogni categoria ha 4faccine, ognuna del valore di 2.5 punti, ciò vuol dire:
☹️ 2.5
😐5.0
🙂7.5
😃10
Non esistono 4, 6 o 8.
Significa pertantoche se la pulizia viene considerata "normale", ti becchi un 5.
Se lo staff ha fattoil check-out senza neanche guardare in faccia il cliente, ti becchi un 2.5.
Se il comfortgenerale è stato buonissimo ma non stratosferico, prendi un 7.5, non ci sono8.5 o 9.
Se l'esperienzacomplessiva è stata buona, ti metteranno tutte 🙂 credendo di farti un favorone einvece la media sarà di 7.5.
Per"guadagnare" la faccina che sorride a bocca aperta 😃 e ottenere un 10,bisogna far vivere un'esperienza da altrettanto bocca aperta.
O almeno, bisognaspecificare nella mail post check-out di scegliere 😃 se il soggiorno èstato di gradimento.
Che ne sanno i clienti a che voto corrispondono le faccine?
Che ne sanno i clienti che un 7.5 non è un voto alto?
Che ne sanno i clienti che una faccina sbagliata ci fa venire la gastrite?
Chetu faccia già del tuo meglio per stupire i clienti, non lo metto in dubbio, mauna spintina a selezionare la faccina giusta, è altamente consigliata.
Nell’extranet di Booking era presente già da parecchio tempo, ma solo ultimamente, o almeno io me ne sono accorto solo ultimamente, è visibile anche lato cliente la parte del profilo.
Se compili i campi in Struttura-> Il tuo profilo, in fondo alla pagina del tuo hotel, comparirà la sezione “Il tuo host”.
Mmh, forse vagamente copiato ad Airbnb?
Forse su Booking stanno sbarcando anche una marea di appartamenti “improvvisati”?
Non ha importanza.
L’importante è, come sempre, avere sempre i profili del tuo albergo COMPLETI ed AGGIORNATI su qualsiasi piattaforma.
Quanto spesso fai un giro negli extranet delle tue OTA per dare un’occhiata alle novità o aggiornare le foto?
Quanto spesso cerchi il tuo hotel su Google e controlli che tutti i risultati abbiano le informazioni corrette?