Perchè non ho fatto l'albergatore
Perchè non ho fatto l'albergatore
Scopri come è cambiato il mondo degli hotel a conduzione familiare…
se non vuoi ritrovarti a lavorare 14 ore al giorno e guadagnare sempre meno
Quello di cui ti parlerò oggi ha a che fare con la tradizione degli hotel a conduzione familiare, quindi se ti affacci per la prima volta a questo business, o se il tuo hotel ha caratteristiche diverse, puoi fare a meno di leggere perchè magari non ti ci ritrovi.
TI racconterò la mia storia aprendo il diario dei ricordi per ripercorrere insieme l’evoluzione di questo tipo di attività e ti darò alcuni consigli per aggiornare e migliorare la gestione del tuo hotel nel 2015.
Da un pò di tempo ho notato che ci sono domande ricorrenti che molti clienti mi fanno e così, ogni tanto, mi piace fermarmi e fare una specie di hit parade di quelle più gettonate, per capire se può essere utile riportarle in un articolo e condividere la risposta con tutti.
Una delle domande più in voga nell’ultimo periodo è questa:
“Perché non hai fatto l’albergatore?”
A onor del vero ci sono due versioni della stessa domanda che cambiano a seconda della persona che me la fa e da quanto tempo ci conosciamo…
Versione 1
“Se è vero che sai tutto su come si gestisce un hotel perché non te ne prendi uno?”
Questa è l’interpretazione più maliziosa e antipatica. Diciamo che ho iniziato a scontrarmi con questa domanda da quando il blog è cresciuto e sempre più persone che non mi conoscono leggono i miei articoli.
Siccome il nostro settore purtroppo è popolato anche da ciarlatani sedicenti consulenti che non hanno mai messo piede in un albergo, in parte posso anche comprenderne la logica.
E’ una roba della serie: “si, belli i tuoi articoli, giusto quello che dici, ma alla fine te stai dietro ad un computer a dar consigli ma siamo noi quelli sul campo che devono far quadrare i conti ogni giorno .”
Ripeto, capisco la logica ma è una domanda che onestamente “mi rimbalza” perchè è molto lontana dalla mia filosofia di pensiero.
La mia filosofia quando cerco informazioni su internet é molto più semplice:
- faccio ricerche sull’argomento che mi interessa;
- trovo un esperto che abbia una visione simile alla mia;
- cerco testimonianze di persone con il mio stesso problema che l’esperto ha già risolto;
- provo a mettere in pratica quello che dice;
- verifico i risultati;
- decido di continuare a seguirlo o mi cerco un altro esperto. Fine.
Questo è esattamente quello che consiglio di fare a chi mi segue da poco perchè non ho nessuna voglia di raccontare i fatti miei e i motivi delle mie scelte personali ad uno sconosciuto.
Versione 2
“Cavolo Gian Marco… ma con tutto quello che sai su come si gestisce un hotel, non ti viene voglia di prenderne uno?”
Questa invece è una versione molto più “umana” perchè chi me la fa mi conosce da tempo, riconosce la mia professionalità ed è seriamente interessato a capire il motivo della mia scelta.
Non ti nascondo che è anche quella a cui faccio più fatica a rispondere perchè riguarda una sfera molto intima della mia vita…
Di solito me la cavo con un sorriso imbarazzato, oppure con il classico “mai dire mai” per tenermi una finestra aperta sul futuro… La realtà è che prima di scrivere questo articolo non mi ero mai fermato a pensare al vero motivo della mia scelta.
Facciamo una premessa nel caso fosse la prima volta che capiti sul mio blog: il mio lavoro è vendere software gestionali per hotel.
E’ un lavoro che mi piace tantissimo perchè mi permette di viaggiare, di confrontarmi ogni anno con centinaia di albergatori, raccogliere le strategie più efficaci e condividerle con chi ha bisogno di aiuto per impostare un sistema che migliori le performance del suo hotel.
Detto questo, non sono nato venditore di sofware.
In realtà vengo da una famiglia di albergatori con una lunga tradizione. I miei bisnonni avevano un albergo, mio nonno ne ha gestiti una decina, mio zio è general manager di un grande hotel e mia mamma attualmente ne gestisce uno a Riccione dove viviamo. Se ci aggiungi che la mia fidanzata fa la receptionist diciamo che so di cosa stiamo parlando! 🙂
In poche parole sono nato e cresciuto in hotel e mi ritengo molto fortunato. Per un pigro come me è stata un occasione per imparare le lingue senza star troppo sui libri, conoscere le abitudini di persone di altri paesi e, ultimo ma non meno importante, gli alberghi di famiglia sono sempre stati un bacino quasi inesauribile di turiste straniere! 😉
ti elenco questi aspetti per fugare da subito ogni dubbio: amo gli alberghi.
“Ma allora se gli albeghi mi piacciono così tanto perché non me ne prendo uno?”
Ora siccome sono ottimista di natura, normalmente quando ripenso al passato, tendo a ricordarmi solo le cose positive e a rimuovere quelle negative.
Quindi ammetto che per trovare una risposta convincente a questa domanda mi sono dovuto violentare per ripescare nei ricordi cosa mi ha spinto a non vivere più dentro al mondo che amo. Ed ecco quello che ho scoperto…
Quando ero piccolo i miei nonni erano ancora giovani e gestivano un hotel stagionale insieme a mia mamma e ai miei zii quindi noi per almeno 5 mesi all’anno, di fatto vivevamo in albergo.
Questo mi ha permesso di toccare con mano il metodo, le abitudini e i sacrifici che gli albergatori vecchia scuola hanno sempre fatto per mandare avanti la baracca. Se anche tu vieni da una famiglia di albergatori sono sicuro che capisci cosa intendo perchè sono cose che hai vissuto sulla tua pelle…
- Orari: le giornate lavorative erano letteralmente infinite. 14-16-18 ore: un albergatore vecchia scuola lavorava dal mattino appena sveglio fino alla sera tardi prima di addormentarsi in un letto di fortuna piazzato in una cameretta di 3 metri per 2 senza aria condizionata.
- Qualità della vita: non si faceva altro che lavorare, quindi non c’èra tempo per lo svago, l’attività fisica o il semplice riposo. Non parliamo della vita sociale che veniva messa in pausa il primo maggio per ripartire intorno a metà ottobre.
- Alimentazione: essendo tutto il giorno forzatamente a contatto con clienti, dipendenti e fornitori i pasti sono l’unico momento dove un albergatore ha un momento per sé. Per evitare quindi che qualcuno li disturbasse anche in quel momento, i miei finivano quasi sempre per mangiare soli, a turni, a volte anche in piedi, gli avanzi del ristorante nella penombra del cucinotto.
- Stress: lavorando sempre, con tutte le responsabilità di un imprenditore, riposandosi poco e dovendo rinunciare ad ogni forma di svago per mesi, lo stress era sempre a livelli altissimi e a volte bastava una sciocchezza per causare un litigio in famiglia.
- Salute: questa era in assoluto la cosa più inconcepibile per me. A volte mi è capitato di vedere i miei nonni beccarsi un’influenza (ed era il minimo con la vita che facevano) ma lavorare comunque 14 ore come tutti gli altri giorni. Quando preoccupato per loro provavo a dirgli di tornare a letto mi liquidavano con aria severa:
“Gian Marco è estate e d’estate non si può stare male.”
Ovviamente tutto questo si rifletteva anche sulla vita di noi bambini che durante la settimana andavamo al centro estivo e il sabato, mentre le altre famiglie andavano al mare, noi già sapevamo che non era nemmeno il caso di chiedere perchè il sabato si sa, ci sono gli arrivi…
Ora capisci perchè molti figli di quegli albergatori sono letteralmente scappati all’università pur di non stare in albergo??
Non è che di colpo sono diventati tutti fighetti senza voglia di lavorare. A dir la verità molti si, ma non è questo il punto.
Il punto è che nessun sano di mente a 20 anni avrebbe l’ambizione di fare quella vita. E ai tanti che se ne escono con “potessi stare io sei mesi a casa…”, vi assicuro che la maggior parte degli impiegati e professionisti che conosco non resisterebbero una settimana a quei ritmi…
Quante volte ho visto mio nonno fare notte chiuso in ufficio sul quadro delle prenotazioni e mia nonna perdere gli occhi per fare quelle maledette schedine e preparare a mano “il foglio per le donne ai piani” dopo 12 ore di lavoro, dopo aver gestito tutte le grane con clienti e fornitori e dopo aver servito ai tavoli al ristorante...
Ripensandoci deve essere stato proprio questo che mi ha spinto da sempre a cercare una soluzione per semplificare le cose ed evitare di sprecare tempo per fare una cosa che un computer può fare per me.
Ora, rispetto all’epoca dei fatti che ti ho raccontato sono passati almeno 25 anni. E quelli erano tempi d’oro: gli alberghi erano sempre pieni e quei sacrifici sono stati in parte ripagati da guadagni che hanno fatto star bene intere famiglie per anni.
Cosa è cambiato da allora?
Te lo dico in una parola sola?? TUTTO.
Proprio così. Il mondo del turismo ha vissuto un autentico tsunami e niente (o quasi) è rimasto com’era… Facciamo un analisi più seria?
- I voli low cost hanno messo in concorrenza le nostre località con quelle di paesi prima irraggiungibili per il turismo europeo di massa (addio tedeschi che si sono spostati prima a Sharm e poi a Dubai)
- Internet ha rivoluzionato il sistema modificando per sempre il modo di reperire informazioni, scegliere e prenotare un albergo (addio brochure e auguri di natale via lettera, adesso devi diventare esperto di web marketing e comprarti un booking engine)
- E’ arrivato Tripadvisor (se per anni hai venduto alla grande camere improponibili perché un altro pollo era sempre dietro l’angolo, adesso la pacchia è finita, tutti sanno tutto…)
- Il boom delle agenzie on-line ha dato al cliente la possibilità di confrontare i prezzi di migliaia di alberghi con un clic (addio listino, adesso devi diventare un esperto di revenue management)
- Nuove località turistiche italiane, prima inesplorate, si sono attrezzate per fare concorrenza a quelle storiche che attiravano i grandi flussi in maniera quasi esclusiva (siamo seri, chi conosceva il Salento 20 anni fa? Te lo dico io, giusto i tuoi camerieri perché erano nati lì)
- La tecnologia ha incrementato la tracciabilità dei dati e il governo ha intensificato i controlli fiscali. Il famigerato “nero” è ormai un fenomeno in via di estinzione. Si perché se vogliamo fare un’analisi seria bisogna che ci guardiamo allo specchio e ci diciamo tutta la verità.
- La crisi economica ha diminuito il potere di acquisto delle famiglie generando una contrazione dei consumi (questa l’ho messa per ultima apposta, per farti notare quante altre cose sono cambiate prima)
Come hanno reagito (alcuni) albergatori a tutto questo?
In nessuno modo. Infatti alcuni sono stati letteralmente pensionati in anticipo e sono stati costretti a dare in gestione l’attività perchè non ci hanno capito più niente. E attenzione che questi sono quelli furbi, perchè altri hanno continuato a fare la solita vita d’inferno vedendo i propri guadagni dimezzarsi anno dopo anno...
Per carità non sono qui a colpevolizzare nessuno. La realtà è che erano completamente disarmati rispetto al cambiamento.
Le uniche strategie di gestione adottate dalla stragrande maggioranza degli albergatori prima del 2008 erano:
- lavora più che puoi per risparmiare sui dipendenti;
- compra solo dai fornitori che costano meno perchè meno costi hai, più guadagni.
E sai cos’è veramente assurdo in tutto questo? E’ che fino a 20 anni fa ste cose funzionavano alla grandissima.
Funzionavano perchè gli hotel italiani, per assurdo, non avevano il problema più grande che ogni azienda – da sempre – nel mondo deve risolvere per primo:
TROVARE CLIENTI
Agli albergatori italiani bastava aprire le porte a maggio per ritrovarsi con l’albergo pieno di clienti che spendevano felici fino alla fine dell’estate. Si è vero, si facevano un mazzo così per 6 mesi, questo l’abbiamo già detto, ma il fatturato era praticamente garantito e l’ostacolo più grande tra loro e un anno di guadagni era…la pioggia. Si hai capito bene, la pioggia.
Da albergatore a imprenditore
Ora siccome in realtà l’albergo è ancora un ottimo business per una serie di motivi che ti spiegherò in un prossimo articolo, per fortuna ci sono anche molte storie di imprenditori di successo nel mercato turistico di oggi.
Sai chi sono questi illuminati? Sono quelli che hanno capito che la loro missione è cambiata, che non possono più limitarsi ad essere artigiani dell’ospitalità ma devono assumersi la responsabilità del destino commerciale della propria attività.
Questi albergatori si sono evoluti, si sono rimboccati le maniche, si sono messi a studiare il mercato, internet, le nuove strategie e hanno investito.
Hanno investito in formazione, in tecnologia, nelle strutture,… insomma in tutto quello che era necessario per tornare ad essere competitivi. E l’hanno fatto alla grande. Ogni anno incontro fior di professionisti, con competenza, entusiasmo e determinazione che sono un vero esempio per la categoria. E per la cronaca, per alcuni di loro gli ultimi anni sono stati i migliori della storia come incassi.
Ora la cosa che più mi dispiace è che nonostante internet, il passaparola, gli eventi di formazione, i blog e tutto il resto, ci sono ancora troppi albergatori che sono rimasti al palo e non hanno capito cosa fare per risollevarsi.
Sia chiaro, mi dispiace veramente e personalmente perchè guardando quelle persone negli occhi vedo i miei familiari e dio solo sa quanto tempo ho impiegato per far capire certe cose a mia mamma!
Quello che voglio dire con l’articolo di oggi è che si può fare molto, che c’è un modo per uscire da questa situazione, che si può ancora guadagnare con l’hotel e si può fare anche senza massacrarsi la vita.
Se anche tu non ne puoi più di orari impossibili, rinunce e di guadagni sempre più scarsi, sappi che la tecnologia ti può aiutare e che, con i giusti strumenti e le giuste strategie, la ripresa può avvenire molto più velocemente di quello che credi. A volte bastano solo un paio di stagioni e se non credi a me leggi qui quello che dicono i miei clienti.
Sai perchè rilanciarsi è più facile di quello che credi?
Perchè la fuori il 50% degli albergatori (e sono prudente) non hanno un’idea di cosa bisogna fare oggi per gestire un hotel. E sai cosa vuol dire questo per te?
Vuol dire che se ti dai una mossa puoi cambiare velocemente sponda ed entrare nel gruppo di quelli che si prenderanno tutto il piatto nei prossimi 10 anni...
Te lo ridico?
Se ti dai una mossa puoi cambiare velocemente sponda ed entrare nel gruppo di quelli che si prenderanno tutto il piatto nei prossimi 10 anni!
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