Albergatore Marketer: diventa la Star del tuo hotel

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Albergatore Marketer: diventa la Star del tuo hotel

I tuoi ospiti chiedono sempre di te? Sei “la stella aggiunta” del tuo hotel?

Scopri come usare la tua personalità per attirare FIUMI di clienti-fan

Se mi segui già da un po’, l’introduzione all’articolo di oggi sicuramente ti suonerà familiare.

Infatti, sono anni che vado dicendo quanto è importante definire degli “standard procedurali” in hotel e investire del tempo per creare manuali con l’obiettivo di trasferire il TUO metodo a tutti i membri dello staff.

Nel tempo qualcuno mi ha ascoltato e qualcun’altro no.

E non è solo questione di aver fiducia in quello che spiego.

Delegare non è certo un concetto che ho inventato io.

Di libri che parlano di queste cose è pieno il mondo dell’editoria business.

“Il primo obiettivo di un imprenditore è rendersi inutile all’azienda”.

Detto questo, esistono imprenditori che hanno una vera e propria “Sindrome da star” e GODONO nell’accentrare su di se TUTTE le attività della propria azienda.

Così come gli artisti non possono fare a meno del palcoscenico.

Anche se questo comporta dover lavorare 16-18 ore al giorno.

Ora, personalmente questa è una filosofia che NON condivido e dal punto di vista tecnico-imprenditoriale è oggettivamente un ERRORE.

Capisci bene che, se un’azienda dipende da una SOLA persona, può bastare una brutta influenza o un qualsiasi impedimento personale per mandarla in crisi.

E anche se certi personaggi sembrano dei veri super-eroi, immuni ai problemi di salute e alla stanchezza, nella migliore delle ipotesi sono comunque prigionieri del loro ego e costretti, vita natural durante, tra le 4 mura dell’hotel.

Ciò detto, siccome NON è possibile cambiare il DNA di una persona, se ti riconosci nel profilo di cui sopra, quantomeno lascia che ti aiuti a sfruttare questo tuo LIMITE, per fare marketing nel TUO hotel.

E qui non ci sono opinioni.

Nel senso che, in quest’ambito, SO di cosa parlo e ti puoi fidare.

Come sempre, per aiutarti a capire meglio il concetto, ho deciso di partire da un esempio REALE.

Quindi, se davvero sei convinto di voler diventare l’uomo immagine del tuo hotel, apri bene gli occhi.

Oggi ti racconterò la storia di Davide Turci, titolare dell’hotel Aurea di Miramare, in provincia di Rimini

Ho conosciuto Davide qualche mese fa quando, lo scorso febbraio, mi ha contattato tramite il blog per avere maggiori informazioni sul software gestionale.

Già dalla prima chiaccherata “ci siamo trovati” e, col fiuto sviluppato negli anni, ho riconosciuto in questo simpatico ragazzo sui 30 anni abbondanti, la scintilla del talento nelle pubbliche relazioni, cioè quella capacità innata di instaurare immediatamente un grande feeling con le persone che incontra.

Albergatore d’adozione, Davide nella sua vita precedente si occupava di vendita diretta per aziende di settori diversi, prima di sposarsi e lasciarsi coinvolgere da sua moglie nell’avventura di gestire un hotel.

Ti faccio questa premessa per sottolineare che, per quanto abbia la personalità giusta per essere un perfetto esempio didattico, Davide ha un background diverso da quello della maggior parte degli albergatori “vecchia scuola”.

E anche se oggi è indiscutibilmente il “one man band”  (definizione inglese figosa che puoi tradurre in italiano “colui che canta e porta la croce”) dell’hotel Aurea, nel frattempo sta programmando il futuro con investimenti sulla struttura e sta lavorando per creare un sistema che gli consenta di ottenere risultati a prescindere dalla sua presenza fissa.

Ciò detto, per essere onesti, attualmente Davide ha ancora alcune lacune gestionali, date dalla mancanza di dati storici sufficienti per fare analisi (che colmerà presto con un gestionale professionale) e da un’identità commerciale non sufficientemente definita.

Tradotto: non ha ancora creato un brand.

Quindi, apparentemente, si trova nella stessa condizione del 70% degli albergatori italiani.

A questo punto ti starai chiedendo perché ho deciso di raccontarti la storia di un albergatore “simile agli altri”.

Bene, continua a leggere e presto lo saprai.

Ho deciso di raccontarti la storia di Davide perché, nonostante la condizione apparentemente normale di struttura e sistema gestionale, l’hotel Aurea sta comunque ottenendo risultati CLA-MO-RO-SI.

Ti do un paio di info in più?

  • 9,7 su booking con 87 giudizi
  • PRIMO su Tripadvisor su 635 (!) hotel a Rimini
  • Secondo in tutta la provincia su 1388 (!!) hotel
  • 474 recensioni con i seguenti giudizi: 381 Eccellente, 47 Molto buono, 5 nella media

In pratica TUTTI i clienti sono ENTUSIASTI e, nei “peggiori” dei casi, si trovano comunque bene.

Ora, se è vero che Davide ha ancora delle lacune gestionali e di marketing, cerchiamo di capire insieme cosa c’è dietro un successo del genere…

E’ la struttura che fa la differenza?

Risposta secca: No.

Riposta articolata: L’hotel Aurea è un buon 3 stelle, vicino al mare ma non in prima linea, ed è la classica costruzione verticale della romagna anni 70, senza particolari servizi.

Quella “vecchia” volpe di Davide lo definisce “bruttino” ma oggettivamente non è vero.

Proviamo a scendere un attimo nei dettagli:

  • Le camere standard sono in linea con gli altri 3 stelle in riviera, dimensione media e arredamento discreto. Senza infamia e senza lode.
  • Le camere superior invece sono dei veri gioiellini di nuova ristrutturazione, combinazione di buon gusto e modernità. Camere con cui si può tranquillamente fare concorrenza al 90% dei 4 stelle di Rimini
  • Le zone comuni, pur dimostrando gli anni che hanno, sono pulite e curate. Diciamo che si presentano bene ma NON rappresentano un particolare valore aggiunto.

Quindi? Qual è il VERO motivo del successo dell’hotel Aurea?

Per rispondere alla domanda devo riavvolgere il nastro e tornare alla scorsa settimana quando ho incontrato Davide per la seconda volta, per una demo approfondita del software

Dopo avergli fatto le solite domande di rito per cercare di capire i suoi metodi attuali ed i suoi programmi futuri, ho controllato la reputazione on-line dell’hotel e ho immediatamente messo in atto la procedura che applico ogni volta che incontro albergatori in grado di produrre risultati del genere.

Sono tornato in ufficio e mi sono messo a studiare il caso.

E sono rimasto SBALORDITO.

Delle ultime 50 recensioni su tripadvisor, VENTINOVE (!) parlano di Davide (quando dico che ho STUDIATO il caso intendo che l’ho studiato sul serio)

E quando dico “parlano di Davide” intendo che i clienti lo nominano personalmente indicandolo come IL MOTIVO per scegliere e consigliare l’hotel Aurea.

Dai un occhiata tu stesso…

Come si dice dalle mie parti questi sono “FATTI, non pugnette”

E di fronte ai fatti, non ci sono opinioni né interpretazioni.

Davide FA LA DIFFERENZA.

“Ho iniziato a lavorare nell’hotel di mia moglie quando ancora eravamo fidanzati. Portavo acqua e vino in sala. Quindi, anche anche se non sono nato albergatore, ho fatto comunque la gavetta 😀

La sala da pranzo per me era la mia osteria, dove servivo dal trebbiano al franciacorta, e mi piaceva molto fare l’oste.

Dopo qualche anno dovevamo fare una scelta e siamo entrati al 100%. La fortuna iniziale è stata avere un’incredibile clientela super fidelizzata (hotel di proprietà dal 1950 ) che mi ha permesso di seguire le orme gestionali dei miei suoceri.

Ancora oggi porto il vino ai clienti…mi piace consigliarli e passando x i tavoli controllo che vada tutto bene…

La mia missione è molto semplice: tratto il cliente come vorrei essere trattato io quando sono in vacanza.

E anche se ancora non ho mansionari, tutto lo staff è coinvolto in questa missione”.

Bene, ora che hai capito come si presenta un “diamante grezzo“, andiamo a vedere insieme come “tagliarlo” per trasformarlo in un brillante e venderlo sul mercato al prezzo più alto possibile…

Si perché, per inteso, il mio blog NON è un market place e, per quanto possa appassionarmi a storie come queste, non ho scritto per fare pubblicità all’hotel Aurea.

Al contrario, ho deciso di affrontare l’argomento perché ho visto in Davide un potenziale ENORME che oggi sfrutta solo parzialmente grazie alla viralità delle recensioni.

Infatti, ti garantisco che se questo “talento” fosse opportunamente inserito all’interno di una corretta strategia di marketing, genererebbe risultati ancora maggiori in termini di fatturato.

E siccome nel corso degli anni ho conosciuto diversi albergatori show-man in grado di incidere in maniera DETERMINANTE sulle sorti del proprio hotel, ho deciso di mettere insieme un manuale operativo per sfruttare questo asset nel modo più efficace possibile.

Quindi, se anche tu stai pensando di usare la tua storia e la tua personalità per potenziare il marketing del tuo hotel, prendi carta e penna e preparati a costruire il tuo personaggio.

1. Verifica se ci sono i presupposti: scendere in campo in prima persona nel marketing è un’operazione molto delicata. Per questo motivo, prima di passare all’azione, voglio darti una semplice regola di ingaggio. Per diventare l’uomo immagine della tua azienda NON bastano ego ed autostima. Devi avere REALE appeal sui tuoi clienti. Tradotto: se sei già una presenza fissa in hotel assicurati di avere almeno 5-10 recensioni (nell’ultimo anno) che riportano IL TUO NOME in termini positivi. Se invece stai per cominciare ora la tua avventura sii onesto con te stesso: sai benissimo se sei un tipo simpatico e brillante o una specie di orso scorbutico. Ricorda: Devi piacere agli altri, non a te stesso.

2. Mettici la faccia: sembrerà banale ma negli anni ho imparato a non dare niente per scontato. A prescindere dalla tua presenza fisica in hotel, se decidi diventare un albergatore-marketer, DEVI diventare il volto e la firma di TUTTE le tue comunicazioni:

  • Le tue newsletter devono arrivare da “Tuo nome – Nome del tuo hotel”
  • Devi farti anche un profilo fb dedicato con “Tuo nome – Nome hotel”
  • Metti ALMENO una TUA foto sul sito
  • Firma tutte le tue comunicazioni cartacee
  • Se l’ego te lo consente valuta anche di diventare il logo dell’hotel (vedi punto 3)

3. Racconta la tua storia: spiega perché hai scelto di fare questo lavoro. O perché ti sei trovato a farlo. Descrivi le tue esperienze da cliente e cosa hai deciso di fare nel tuo hotel per impedire che qualcun altro sia costretto a rivivere i problemi che tu stesso hai incontrato. Dichiara in maniera trasparente quali sono i tuoi obiettivi e qual era il tuo sogno il giorno che hai iniziato.

Non commettere l’errore di pensare che raccontare la tua storia “sia fuori-tema”. Alcune delle aziende più famose del mondo basano gran parte del fascino che esercitano sui loro clienti sulla storia del fondatore.

Pensa ad Apple. E’ considerato da tutti il brand più forte del mondo ma, per assurdo Steve Jobs è un brand addirittura più forte e TUTTI conosciamo la sua storia:

  • Abbandonato da piccolo
  • Adottato da una famiglia piccolo-borghese che ha investito i risparmi di una vita per poterlo iscrivere al college
  • Abbandona ufficialmente gli studi dopo pochi mesi
  • Frequenta solo i corsi che gli interessano tra cui quello di calligrafia al quale dobbiamo tutti i font che oggi usiamo sui nostri computer
  • Intraprende un viaggio in India che cambia per sempre la sua filosofia di vita
  • Parte da un garage con un amico per fondare la Apple
  • Trova un investitore disposto a scommettere sulla sua squadra di scappati di casa
  • Raggiunge il successo creando il primo vero personal computer
  • Viene licenziato a causa del suo carattere impossibile dall’azienda che lui stesso ha creato
  • Acquista la Pixar, e la porta al successo planetario come casa di produzione cinematografica digital per bambini (Toy Story, Nemo, Cars)
  • Viene richiamato per gestire la Apple
  • Da vita alla I-revolution ideando e realizzando la gamma di prodotti più popolari di tutti i tempi: Ipod, Iphone, Ipad
  • Trasforma la Apple nella più grande azienda del mondo
  • Si ammala di tumore e, costretto a guardare la morte negli occhi, si cala nel ruolo di guru spirituale della nostra epoca

Un altro ottimo esempio di biografia finalizzata al marketing è quella del mitico colonnello Harland Sanders, fondatore della KFC (Kentucky Fried Chicken), una delle più grandi catene di ristoranti al mondo. Hai presente quel vecchio simpatico fuori dai fast-food che vendono pollo fritto? E’ proprio lui.

Cliccando qui puoi vedere con i tuoi occhi come tutt’ora la storia del colonnello campeggi sul sito di una società che oggi fattura oltre 14 MILIARDI di dollari. E per inciso, il faccione del colonello è anche il logo stesso della società (vedi punto 2).

Sei ancora perplesso e stai pensando che “in hotel è un’altra cosa”?

Lascia che te lo dica, sei completamente fuori strada.

Al contrario, l’hotel è senza dubbio il business che più si presta di più a questo tipo di impostazione.

Ti basti pensare che, da sempre, l’Ospitalità trova la sua massima espressione nella figura del “padrone di casa” che accoglie i suoi ospiti e se ne prende cura.

Ciò detto, andiamo a ripassare la storia del brand Rocco Forte.

In caso non lo sapessi Rocco Forte Hotels è il più grande gruppo di hotel ultra-lusso in Europa con 12 proprietà a 5 stelle e prende il nome proprio dal padre del fondatore.

Ma l’aspetto più interessante per il tema della lezione di oggi è la storia stessa del fondatore Sir Carmine Forte, detto Charles.

  • Nasce nel 1908 in Ciociaria nel comune di Casalattico (frazione di Mortale, oggi ribattezzato Monforte in suo onore) in provincia di Frosinone
  • Nel 1913, all’età di 5 anni, raggiunge il padre Rocco a Stirling in Scozia che nel frattempo aveva aperto un bar, Il Savoy Caffè ad Alloa
  • Durante gli anni della scuola, i compagni iniziano a chiamarlo Charles, inglesizzando il suo nome di battesimo Carmine
  • Dopo essersi fatto le ossa nei locali del padre, negli anni 30 apre un “milk bar” a Regent Street a Londra, una latteria dove i giovani si ritrovano per mangiare ed ascoltare musica
  • La latteria ha un gran successo e ben presto si trasforma in una catena con apertura di diversi altri locali in zona che conferiscono a Charles il soprannome di “Mr Picadilly”
  • Durante la seconda guerra mondiale viene internato in un campo di concentramento in quanto titolare di cittadinanza italiana
  • Dopo la guerra prende la cittadinanza inglese e nel 1954 acquista uno dei migliori locali di Londra, il Royal Caffè
  • A fine anni 50 si lancia ufficialmente nel settore alberghiero
  • Tra gli anni 60 e 70 espande il suo impero nel settore creando una delle più grandi catene del mondo
  • Negli anni 80 gestisce 940 hotel in tutto il pianeta, da Londra a Parigi, dalla California a Tahiti, con 70 mila dipendenti solo in Gran Bretagna
  • Nel 1981 viene insignito del titolo di Lord di Ripley
  • Nel 1992 si ritira dagli affari e lascia la guida all’unico figlio maschio Rocco che prosegue, non senza difficoltà, la tradizione alberghiera di famiglia

Adesso ti do un esercizio da fare:

Immagina di essere arrivato all’apice del successo e di dover scrivere un libro autobiografico.

Quali fatti e aneddoti sarebbero più interessanti per un giornalista?

Per creare il canovaccio della tua storia ti bastano 10-15 punti come negli esempi sopra.

4. Metti in evidenza i tuoi pregi e i tuoi difetti: spiega in cosa sei bravo e in cosa invece sei un disastro e crea un collegamento logico tra le tue caratteristiche e un servizio che offri in hotel:

  • Sei un drago a fare i lavoretti di manutenzione? Tranquillizza i tuoi clienti sul fatto che sei in grado di risolvere ogni piccolo guasto a qualsiasi ora del giorno e della notte (tanto lo fai veramente, perché non dirlo?)
  • Sai cantare o suonare uno strumento? Racconta di quando a fine giornata ti fermi a dare spettacolo per i tuoi clienti e spiega con quanta cura selezioni la colonna sonora per creare la giusta atmosfera in hotel
  • Sei appassionato di sport? Ecco perché hai deciso di ristrutturare la palestra con macchinari all’avanguardia e sei in grado di dare consigli per un programma di allenamento personalizzato che permette ai tuoi ospiti di mantenersi in forma anche in vacanza
  • Sei un po’ pigro e ti è venuta la pancetta? Scherzaci sopra e di che è una naturale conseguenza dell’ottima cucina del tuo hotel o del tuo continuo vagare per ristoranti che ti permette di consigliare la soluzione giusta per tutti i gusti
  • Sei un disastro con le lingue? Ecco perché hai dovuto assumere due receptionist carinissime e poliglotte che insieme parlano 18 lingue
  • Ti basta allontanarti di un chilometro per perderti e vagare come uno zombie fino a notte fonda in cerca della strada di casa? Per questo hai realizzato sul sito una sezione “dove siamo” dettagliatissima con le indicazioni per raggiungere l’hotel e tutte le attrazioni nelle vicinanze e dai in omaggio ai tuoi ospiti una piantina personalizzata con i numeri utili.

Se inizialmente non ti viene in mente niente, non preoccuparti. Ti basterà semplicemente pensare a cosa ti dicono parenti e amici quando ti sfottono o ti fanno un complimento ed esasperare un po’ i toni.

5. Dichiara la tua filosofia: solita regola della focalizzazione. Non puoi piacere a tutti. Ergo, nei tuoi post, nelle tue conversazioni dal vivo con i clienti e in generale ogni volta che comunichi, ammetti sinceramente cosa ti piace e cosa non ti piace. Dichiara come la pensi sulla vita, qual è il tuo modo di gestire gli affari e quali sono i tuoi valori. In due parole: prendi posizione.

  • Per te l’efficienza è la prima cosa? Spiega qual è il tuo codice deontologico, come ti comporti sul lavoro, cosa prometti in termini di impegno personale e cosa pretendi dai tuoi collaboratori per garantire ai tuoi ospiti la migliore esperienza possibile
  • Per te la famiglia è la cosa più importante? Ricordalo ogni volta che puoi. Condividi foto, racconta episodi, lascia che i tuoi cari facciano parte del tuo mondo. Questo ti renderà più umano e renderà i tuoi clienti più comprensivi quando si tratta di aspettare un preventivo, se sanno che sei in ritardo perché hai dovuto accompagnare tuo figlio in piscina. Non fare quella faccia, so che il tuo consulentello ti ha fatto venire l’ansia per la storia della velocità nelle risposte. Ma l’assunto “chi risponde per primo vince” vale se il tuo hotel è una commodity. Sei sei un brand la gente ti aspetta. Pensa invece che i Boss della mafia, protagonisti dei vari gangster movie, sono diventati icone mondiali (e campioni d’incassi) sfruttando la leva della “famigghia” per costruire il personaggio
  • Sei un fanatico della tecnologia? Condividi le tue esperienze con tutte le diavolerie elettroniche che sperimenti ogni mese e spiega come pensi di usarle per migliorare il servizio che offri ai tuoi clienti
  • Hai una politica dei prezzi dinamica? Non è reato. Comunicalo in maniera trasparente spiegando i criteri che usi per aggiornare le tariffe. Metti i tuoi clienti a conoscenza del tuo metodo. Spiega loro che se prenotano prima pagano meno e se invece si riducono all’ultimo spenderanno di più.
  • Sei un tipo particolarmente esterofilo e impegnato contro il razzismo? Dichiaralo e dimostralo con i fatti: fai tradurre il sito in 7 lingue e sottolinea l’internazionalità del tuo staff
  • Al contrario sei conservativo e nazionalista? Ammettilo e sii coerente comunicando che il tuo hotel si serve solo di prodotti e dipendenti a chilometro zero 🙂

Ricordati che stiamo parlando di marketing. E il marketing ha delle regole ben precise che non c’entrano NIENTE con la buona educazione e il quieto vivere.

6. Crea la tua immagine: chi dice che l’abito non fa il monaco, decisamente non capisce niente di marketing. Al contrario, se decidi di metterci la faccia, ti consiglio di scegliere “una divisa” e farla diventare parte del tuo brand.

Ovviamente non sto dicendo che devi metterti sempre gli stessi vestiti, ma devi trovare il tuo stile e proporlo in tutte le tue apparizioni pubbliche: reali o virtuali. Chiaramente questa scelta deve essere fatta anche in funzione del tipo di hotel che gestisci e del target di clienti che ospiti.

Vien da se che un 5 stelle di città, un resort sul mare e un agriturismo in campagna richiedono stili diversi. Ti consiglio comunque di partire da uno “standard” e personalizzarlo in funzione della tua realtà e personalità:

  • Gestisci un hotel dallo stile classico e ti piace vestire elegante? Con giacca e cravatta non sbagli mai.
  • Hai uno spirito pratico ma devi mantenere un aspetto formale? Ispirati a Marchionne con il suo marchio di fabbrica camicia-maglioncino.
  • Il tuo hotel ha uno stile moderno e minimal? Ti bastano una t-shirt scura senza scritte e un occhiale da vista ricercato per essere in linea con il concept.
  • Il tuo target sono i giovani? Una felpa col cappuccio alla Zuckerberg, abbinata ad una scarpa da ginnastica è perfetta per trasmettere il tuo messaggio.
  • Sei lo chef del tuo hotel? Puoi lavorare tranquillamente con la divisa d’ordinanza anche quando non sei in cucina per rafforzare il tuo brand. Ho visto con i miei occhi le reazioni dei clienti e ti assicuro che funziona.
  • Sei un creativo mancato, non ti rivedi in nessuno dei profili sopra e il tuo stile assomiglia più a quello di uno dei giudici di X factor? Mi dispiace ma devi cambiare lavoro, l’hotel non è il posto per te.

N.B. Ho volutamente indirizzato tutti i miei consigli allo stile da uomo perché, se sei donna, una volta capito il senso, sei sicuramente più brava di me in certe cose 😉

7. Calati nella parte: ci siamo, sei quasi pronto per “andare in onda”. Manca solo un’ultima cosa.

Una volta stabilito ciò che vuoi che gli altri sappiano di te e come vuoi che ti vedano, è il momento di usare la tua immagine come calamita per attirare i tuoi fan.

Per farlo, prendi esempio dai grandi attori.

Devi rimanere connesso con il tuo personaggio 24 ore su 24, 7 giorni su 7, fino a quando non ti sarai totalmente immedesimato con il tuo alter ego.

Solo così la tua interpretazione sarà autentica e naturale.

E il bello è che poi ti basterà prendere spunto dalla tua vita di tutti i giorni per dar vita al TUO personalissimo Hotel Marketing Show™ (questa la brevetto) di cui sarai regista e protagonista.

Potrai decidere cosa condividere con il tuo pubblico, sfruttando ogni episodio (piacevole o spiacevole) che ti capita, per creare una connessione tra chi ti segue e il tuo hotel.

Hai presente quando ti ritrovi a fissare il monitor per mezz’ora perché NON sai cosa scrivere nelle tue newsletter o sulla pagina Facebook?

Problema risolto PER SEMPRE.

Ed eccoci arrivati alla fine della puntata di oggi.

Ti ricordo che l’obiettivo del manuale che hai appena letto è quello di sfruttare la tua personalità, la tua storia e la tua immagine per fare marketing.

Ovviamente questa è solo UNA DELLE strategie che puoi adottare per costruire il brand del tuo hotel.

NON è l’unica e NON è per tutti.

Ma è anche quella di più rapida implementazione perchè, a differenza delle altre, NON richiede particolari lavori di ristrutturazione della struttura, revisione dei processi e formazione dello staff.

Quindi, se davvero vuoi candidarti come miglior attore protagonista nel panorma dell’hotel marketing per riempire fino all’orlo le casse del tuo hotel, non ti resta che studiare la lezione ed applicare passo-passo.

Se invece soldi e fama non ti interessano e preferisci mantenere un profilo basso, condividi il post e tagga un tuo amico albergatore nato per essere protagonista! 😉


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